Potrebbe essere messa a confronto con il padre Michele
Sabrina Misseri è ascoltata dagli inquirenti in una caserma dei carabinieri in qualità di “persona informata sui fatti”.
La ragazza ventiduenne, cugina di Sara Scazzi uccisa dallo zio Michele Misseri il 26 agosto scorso, è la persona che gli inquirenti hanno fatto uscire incappucciata da casa Misseri per evitare la ressa di fotografi e cameramen.
I carabinieri e il pm della Procura di Taranto Mariano Buccoliero hanno concluso gli accertamenti sia nel garage in cui è stata uccisa Sara Scazzi, sia nei terreni nei quali lo zio omicida, Michele Misseri, ha nascosto il cadavere e avrebbe bruciato gli effetti personali della nipote. Anche Misseri, che è sempre accompagnato da agenti di polizia penitenziaria del carcere di Taranto, e il suo legale hanno lasciato i luoghi nel quali sono stati compiuti gli accertamenti investigativi.
I carabinieri e il pm della Procura di Taranto Mariano Buccoliero hanno concluso gli accertamenti sia nel garage in cui è stata uccisa Sara Scazzi, sia nei terreni nei quali lo zio omicida, Michele Misseri, ha nascosto il cadavere e avrebbe bruciato gli effetti personali della nipote. Anche Misseri, che è sempre accompagnato da agenti di polizia penitenziaria del carcere di Taranto, e il suo legale hanno lasciato i luoghi nel quali sono stati compiuti gli accertamenti investigativi.
In caserma c’è anche lo zio reo confesso. Non è escluso che gli inquirenti decidano di mettere a confronto padre e figlia.