Il procuratore Sebastio: ««Il movente è intrafamiliare»
«A questo punto il quadro può definirsi sufficientemente e definitivamente chiarito». Il Procuratore della Repubblica di Taranto, Franco Sebastio, ha messo virtualmente la parola fine alle indagini preliminari. Il movente dell’omicidio di Sarah Scazzi è da ricercare nell’ambito familiare. Secondo lo stesso magistrato, infatti, non ci sono altre ipotesi al momento per quanto riguarda il motivo per cui Sabrina e il padre hanno deciso di uccidere Sarah.
Tra le righe gli inquirenti hanno fatto capire che sono state le avance sessuali su Sarah il vero motivo della sua eliminazione. Proprio a causa delle avances di Michele Misseri le due cugine avrebbero litigato la sera prima della scomparsa di Sarah. Quindi l’accusa di sequestro di persona e concorso in omicidio è stata attribuita a Sabrina per il suo ruolo attivo che ha avuto nella sparizione e uccisione di Sarah. Stando alle ipotesi, filtrate ma non confermate, potrebbe essersi trattato anche dell’interesse di alcuni ragazzi per Sarah che avrebbero suscitato la gelosia o comunque la contrarietà di Sabrina.
La svolta nelle indagini dopo le ennesime incongruenze nel racconto di Michele Misseri, che ha fornito ai carabinieri la quinta versione.
Ecco i principali passaggi della conferenza stampa di stamani.
ORE 11:45 - PROCURATORE: MOVENTE NON E' GELOSIA TRA CUGINE
Il procuratore della Repubblica Franco Sebastio ha dichiarato in conferenza stampa di non poter rivelare sul sovente altri particolari «per ragioni investigative», e di non poter quindi neanche rispondere alla domanda se l’omicidio avesse a che fare con le molestie sessuali di Michele Misseri nei confronti di Sarah.
Ad un giornalista che ha chiesto se il movente dell’uccisione di Sara potesse avere a che fare con la gelosia scoppiata tra le due cugine (Sarah e Sabrina) per l’attrazione nutrita da entrambe per un loro amico più grande, Ivano Russo, il procuratore ha risposto che questo sarebbe «un movente extrafamiliare». «Il movente – ha ribadito – è intrafamiliare».
ORE 11:50 - MOVENTE MOLESTIE SESSUALI DI MICHELE MISSERI
Il procuratore della Repubblica Franco Sebastio ha dichiarato in conferenza stampa di non poter rivelare sul sovente altri particolari «per ragioni investigative», e di non poter quindi neanche rispondere alla domanda se l’omicidio avesse a che fare con le molestie sessuali di Michele Misseri nei confronti di Sarah.
Ad un giornalista che ha chiesto se il movente dell’uccisione di Sara potesse avere a che fare con la gelosia scoppiata tra le due cugine (Sarah e Sabrina) per l’attrazione nutrita da entrambe per un loro amico più grande, Ivano Russo, il procuratore ha risposto che questo sarebbe «un movente extrafamiliare». «Il movente – ha ribadito – è intrafamiliare».
ORE 11:50 - MOVENTE MOLESTIE SESSUALI DI MICHELE MISSERI
Secondo l'accusa il movente stanelle molestie sessuali che Michele Misseri aveva compiuto nei confronti di Sarah: lo si apprende da fonti investigative. Sabrina ne era venuta a conoscenza probabilmente proprio dalla stessa Sarah.
ORE 12 - FATTA SCENDERE IN RIMESSA CONTRO SUA VOLONTA'
Sarah Scazzi e' stata costretta con la forza a scendere nella rimessa dove è stata uccisa, secondo gli investigatori. Sabrina Misseri non avrebbe dunque indotto la cuginetta a scendere ma avrebbe collaborato col padre a trascinarla giù, secondo quanto si apprende da fonti investigative.
ORE 12:38 - SABRINA IN CARCERE,NON POTRO'PIU'CHIAMARLO PAPA'
Piange a dirotto Sabrina Misseri in carcere a Taranto dove si trova dalla mezzanotte di ieri: “Non potrò più chiamarlo papà”, ha detto e ripetuto all’avv. Emilia Velletri, uno dei suoi due avvocati, che stamane è andata a trovarla e a portarle abiti ed effetti personali. Sabrina – dice l’avvocato – “sta molto male” per tutto quel che le è accaduto nelle ultime ore.
ORE 12 - FATTA SCENDERE IN RIMESSA CONTRO SUA VOLONTA'
Sarah Scazzi e' stata costretta con la forza a scendere nella rimessa dove è stata uccisa, secondo gli investigatori. Sabrina Misseri non avrebbe dunque indotto la cuginetta a scendere ma avrebbe collaborato col padre a trascinarla giù, secondo quanto si apprende da fonti investigative.
ORE 12:38 - SABRINA IN CARCERE,NON POTRO'PIU'CHIAMARLO PAPA'
Piange a dirotto Sabrina Misseri in carcere a Taranto dove si trova dalla mezzanotte di ieri: “Non potrò più chiamarlo papà”, ha detto e ripetuto all’avv. Emilia Velletri, uno dei suoi due avvocati, che stamane è andata a trovarla e a portarle abiti ed effetti personali. Sabrina – dice l’avvocato – “sta molto male” per tutto quel che le è accaduto nelle ultime ore.