venerdì 20 settembre 2024


17/10/2010 10:15:42 - Avetrana - Attualità

Ma c’era la convinzione che Michele Misseri non aveva agito da solo

 
Avetrana sbigottita dagli ultimi sviluppi dell’omicidio di Sarah Scazzi.
«A questo punto la storia va riscritta» è l’opinione del vice sindaco Alessandro Scarciglia. «Se le dichiarazioni di Michele Misseri saranno verificate (in fin dei conti pare sia la quinta versione dell’omicidio che racconta e Sabrina continua a professarsi innocente), crollano tutte le precedenti ricostruzioni e cade anche quello che all’inizio è sembrato essere il movente: un raptus folle dell’omicida. Per me, il caso non è chiuso al 95%. Per me è il contrario: si conosce solo il 5% della vicenda e ci sono tantissimi aspetti che non sono chiari».
Scarciglia, insieme al sindaco De Marco e al parroco don Dario De Stefano, si erano recati a casa Misseri tre giorni fa.
«Volevamo offrire conforto ad una famiglia che era stata costretta a chiudersi in casa per le minacce che continuano ad arrivare» spiega Scarciglia. «Come mi era sembrata Sabrina? Addolorata sicuramente. Ma non sono riuscito a leggere, nei suoi occhi, preoccupazioni per eventuali ulteriori sviluppi della vicenda. La mia impressione? Quello di Sarah è un dramma per due famiglie. In primis per quella di Concetta, Giacomo e Claudio, che hanno perso Sarah. Oggi facevo questa riflessione: se non ci saranno novità, nel futuro prossimo Concetta e Cosima resteranno sole nella loro casa: Giacomo e Claudio ripartiranno per il lavoro in casa Scazzi, Valentina ritornerà a Roma, mentre Michele e Sabrina saranno recluse in carcere…».
La seconda svolta al caso che ha sconvolto la comunità avetranese viene commentato anche da un operatore culturale, Pietro Scarciglia.
«L’arresto di Sabrina ha scompaginato le verità che credevamo di avere sino all’altro ieri» afferma Pietro Scarciglia, presidente della sezione di Avetrana dell’Archeoclub. «E’ difficile, ora, ricostruire tutta la vicenda, anche perché, per qualche altro giorno, gli inquirenti non renderanno noti gli elementi che sono in loro possesso. Un po’ in tutti c’era il dubbio che Michele Misseri non avesse agito da solo e che si fosse fatto aiutare da qualche altro. Non credevamo che potesse essere coinvolta a quel livello anche la figlia, pur sapendo del bisticcio che era avvenuto il giorno prima della sparizione. Misseri si era autoaccusato, però, in effetti, con i tempi indicati non coincidevano. Forse avrà inizialmente voluto coprire Sabrina e poi alla fine è stato costretto a confessare? Per me bisogna attendere ancora».










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