venerdì 20 settembre 2024


19/10/2010 09:12:08 - Avetrana - Attualità

Come in una fiction: “Casa Misseri”

Ore decisive per Sabrina Misseri, in stato di fermo, dallo scorso sabato, a causa delle dichiarazioni choc del padre. Le accuse che le vengono contestate, pesantissime: sequestro di persona e concorso in omicidio.
Sabrina, dunque, quel maledetto 26 agosto, avrebbe preso parte attiva nell'omicidio della cugina, tenendola stretta mentre il padre la strangolava, dopo averla presa forzatamente o attirata con una scusa nel garage-cantina.
Sinora ad inchiodarla, da una parte le ultime dichiarazioni di Misseri padre, dall’altra
le dichiarazioni dell’amica Mariangela che, con lucidità straordinaria e senza cadere mai in contraddizione, fornisce agli inquirenti particolari che collimano con i risultati dell’autopsia del dottor Strada e con le indagini condotte vecchia maniera dalla Procura di Taranto.
Nella paura dell’impatto sociale di diffuse accuse di pedofilia, insopportabili per i Misseri il movente. Da lì la decisione di farla finita, forse una lezione scappata di mano, degenerata nell'irreversibile.
Ieri, allora, Sabrina è comparsa davanti al GIP per la convalida dello stato di fermo, sempre che i suoi avvocati non smantellino l’apparato accusatorio di Michele Misseri con all’attivo 6 versioni. In ballo la libertà per la 22enne cugina  e confidente della piccola
Sarah, nel braccio della legge di Taranto e coinquilina del padre, in isolamento, dal quale Sabrina grida la sua innocenza. Ampio il ventaglio delle possibilità: o Michele ritira quanto affermato, o Sabrina confessa, o gli avvocati della ragazza forniranno spiegazioni alternative rispetto a quelle del padre.
Primo obiettivo convincere gli inquirenti della inattendibiltà delle dichiarazioni del di lei padre, indotte ed imboccate dall'avvocato Galoppa, difensore di Misseri, architetto di una difesa troppo recitata da un uomo di campagna, sempliciotto, inconsapevole del peso delle parole, disposto anche a tirare in ballo la figlia per un qualche sconto di pena.
Verità o strategia difensiva a tavolino per instillare dubbi fatti ricadere su terzi, in questo caso la figlia. Su Sabrina pesano le intercettazioni ambientali che si sommerebbero alle prove acquisite dagli inquirenti, ed ai profili psicologici tracciati dagli esperti: “un fare mascolino dominante anche sul padre, una relazione perversa a tuttotondo, in diretta e percorsa di rete in rete”. 
Casa Misseri come una fiction, giallo a puntate in scala formato sud, una saga infinita modello Dynasty con colpi di scena all’orizzonte oltre quelli già all’attivo, che soffocano una piccola comunità a confronto con il male dal quale pensava di  preservata, mentre covava in proporzioni gigantesche nel numero civico più a portata di mano.
Due famiglie, l’una contro l’altra, protagoniste le donne, in cui il sangue si è dissolto quel 26 agosto, tutte in attesa: della giustizia per i Serrano Scazzi, di un non so che per i Misseri superstiti, figurine del  museo delle cere di un tour dell’orrore sui luoghi
dell’orrore.
In fondo, puntare il dito sugli altri fa dimenticare i propri scheletri nell’armadio. Evidentemente la legge dell’oggi a me, domani a te, non vale. Sarah, nel frattempo, ridotta a ruolo di comparsa, in attesa di una qualche verità che concerti il dolore dei suoi familiari e la voglia di capire dell’opinione pubblica. Montecchi a Capuleti, Guelfi e Ghibellini, Rosa bianca e Rosa rossa , trapiantati nel 2010....: “tutto sommato, il tempo, sotto certi aspetti è come se non fosse passato”!

Mimmo Palummieri
 
 










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