Scarciglia: «La gente è esasperata della ingombrante presenza di tanti furgoni»
«Alcune televisioni hanno già deciso di spostare, di propria iniziativa, i furgoni e le altre attrezzature dalle vie in cui risiedono le famiglie Scazzi e Misseri. Le altre credo che lo faranno al massimo nella giornata di oggi».
Alessandro Scarciglia, vice sindaco di Avetrana, è convinto che non ci sarà bisogno di un’ordinanza sindacale per chiedere alle tv private di liberare, dopo quasi due mesi, vico Verdi e via Deledda.
«Nella giornata di ieri il sindaco ha firmato un semplice invito a trasferire altrove i furgoni delle televisioni private, spiegando anche i motivi, che i giornalisti ben conoscono» continua Alessandro Scarciglia. «La gente che abita in quelle vie, e non solo la famiglia Misseri, è esausta della situazione: non può più parcheggiare le proprie automobili, perché le vie sono occupate, da mesi, dalle attrezzature per i collegamenti satellitari delle tv; inoltre c’è anche una questione di privacy, perché i nostri concittadini non sono più liberi di spostarsi, senza essere notati e molte volte, in quanto vicini delle due famiglie coinvolte nel caso dell’omicidio di Sarah, fermati per varie richieste di interviste. A più riprese questa gente che risiede in quelle vie si è rivolta a noi amministratori, chiedendo provvedimenti. C’è chi si sente recluso in casa, e questo riferimento non è solo per la famiglia Misseri, che costituisce il caso più eclatante. A me risulta, poi, che domenica sera stava per innescarsi un alterco fra un residente in via Deledda e la troupe di una tv, il cui furgone era parcheggiato innanzi alla casa di questo nostro concittadino da diverse settimane. E’ nostro compito, chiaramente, quello di tutelare la riservatezza dei nostri concittadini, ma anche quello di prevenire eventuali problemi di ordine pubblico».
Prima ancora che il sindaco Mario De Marco firmasse l’invito a trasferire altrove le attrezzature mobili, gli amministratori hanno provveduto a comunicare verbalmente agli interessati l’esigenza di liberare le due vie che sono rimbalzate alla notorietà, non solo nazionale, per questa vicenda, e che sono ora meta anche del “turismo dell’orrore”.
«Tutti hanno compreso le ragioni alla base della nostra richiesta» fa presente Scarciglia. «Noi abbiamo apprezzato il loro spirito di collaborazione, che abbiamo peraltro sempre ricambiato. C’è però un piccolo problema: in molti hanno spostato le attrezzature in piazza Unicef, nei pressi dello stadio comunale. Noi crediamo, però, che la sistemazione migliore sia quella del piazzale antistante il palazzetto dello sport, nel quale abbiamo ricavato un ampio parcheggio».