L’on. Vico: «Spegnete i riflettori su Avetrana»
«Spegnete i riflettori su Avetrana, una comunità di gente laboriosa e sana, che oggi paga per due volte la scomparsa di una nostra figlia».
Anche l’on. Ludovico Vico, parlamentare jonico originario di Manduria, si è fatto interprete dell’esigenza, sempre più diffusa, che il circo mediatico allenti la pressione su Avetrana.
«C’è il tempo della rabbia, quello sacrosanto della presa di coscienza, c’è il diritto all’informazione, alla denuncia, quello irrinunciabile all’indagine e quello, ancora più cogente, alla giustizia» ha affermato ieri alla Camera l’on. Vico, in una interrogazione rivolta al presidente del Consiglio. «Resta, tuttavia, per tutta la comunità tarantina coinvolta nell’ignobile delitto di Sarah anche un diritto ancora inespresso, affidato alle lacrime, alla contrizione e al silenzio, che dovrebbe accompagnare un lutto. Il mio intervento in aula, come parlamentare di quella terra, è un appello accorato al rispetto della giovane Sarah, ma anche al diritto di tutti noi di preservarne il lutto, il sentimento di mancanza.
Dateci il tempo, il modo e il silenzio per non piangere unicamente il dolore, ma per piangere anche di noi, di noi stessi, della nostra caducità, rispetto a qualcosa di orribile, ma che pur dobbiamo elaborare, maturare e vivere dentro per poter avere la forza di reagire.
La stampa, le TV, facciano un passo indietro e così oggi facciano gli organi inquirenti, dateci il tempo di affliggerci e di segnare con il mesto vuoto del lutto la colpa di tutti noi».
Il Garante della Privacy, intanto, si è rivolto a Rai, Rti, Sky e Telecom per avere informazioni a proposito della diffusione di atti scritti e audio riguardanti l’indagine sull'uccisione di Sarah Scazzi: lo rende noto il Codacons, per il quale il Garante agisce “nell’ambito di una istruttoria preliminare”, avviata in seguito a un esposto del Codacons stesso.
“Nella lettera inviata dal Garante” informa il Codacons, “si invitano gli editori a voler specificare se hanno diffuso i dati concernenti le indagini sull'omicidio di Sarah Scazzi e, in caso affermativo, a far pervenire, entro il 4 novembre le proprie osservazioni. Ciò al fine di verificare la liceità del trattamento in rapporto alla disciplina sul segreto delle indagini preliminari e al divieto di pubblicazione degli atti giudiziari, nonchè in rapporto alle garanzie poste dal Codice in materia di protezione dei dati personali”.
«Siamo contenti» dichiara il presidente del Codacons, Marco Maria Donzelli, «che il Garante abbia deciso di approfondire la questione, anche rispetto alla diffusione di particolari sulla vicenda ritenuti eccedenti. Ci domandiamo, infatti, se era indispensabile rendere noti alcuni dettagli, superflui ai fini dell’indagine ma raccapriccianti. Il quesito principale, comunque, resta il seguente: chi ha dato alla stampa le registrazioni audio degli interrogatori. Ora attendiamo anche un’ispezione da parte del ministro Alfano».
Sull’accanimento dei media sul caso-Avetrana è intervenuto anche il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Enzo Iacopino.
«Stiamo esagerando e francamente non da oggi» afferma Iacopino, criticando la gestione da parte dei media del caso Sarah Scazzi. «Non è solo su questo caso che concediamo troppo alla curiosità morbosa piuttosto che alle notizie. Quello che possiamo fare è richiamare i colleghi a un rispetto per le persone tutte, vive o morte che siano, colpevoli o vittime sacrificali che siano state. Dovremmo avere un po' di senso della misura. Non ci vuole molta fatica per riuscire a rendere un'informazione completa senza concedere nulla al guardonismo che sembra essere dilagato anche in questa vicenda specifica. Questa è una vergogna non solo nostra per la verità; è una vergogna che dovrebbe riguardare anche qualcuno che ha la qualifica di pubblico ufficiale. Certo noi con un pizzico di senso della misura e del limite in più forse potremmo rifiutarci di fare quello che troppo spesso invece facciamo: la buca delle lettere».