Si esamina ora il secondo tampone
Il primo tampone ha dato esito negativo, escludendo lo stupro del cadavere di Sarah Scazzi da parte di suo zio Michele Misseri. È quanto trapela riguardo agli esiti degli accertamenti tecnici non ripetibili eseguiti dai carabinieri del Ris di Roma su alcuni reperti riguardanti il giallo di Avetrana. Sul primo tampone, stando a quanto si è appreso, sono state trovate unicamente tracce del dna di Sarah e dunque si può al momento escludere che lo stupro contestato a Michele Misseri in base alla sua stessa confessione auto-ccusatoria, sia mai realmente avvenuto.
I carabinieri del Ris adesso esamineranno il secondo tampone per verificare ulteriormente la presenza di dna diversi rispetto a quello di Sarah ma sembra difficile che questo altro esame possa dare un esito diverso rispetto al primo. L’assenza del dna di Michele Misseri non esclude in assoluto la possibilità che possa in realtà essere avvenuto l’abuso del cadavere perché lo stesso è stato ritrovato dopo 42 giorni dal decesso della 15enne, sommerso in una cisterna piena di acqua e dunque in pessime condizioni di conservazione. Certamente, però, non ci sarà una prova scientifica incontrovertibile ad inchiodare Michele Misseri riguardo all’accusa di vilipendio di cadavere che gli viene contestata assieme all’omicidio volontario aggravato – in concorso con la figlia Sabrina – e all’occultamento di cadavere.
Ma l’esame del Ris, se confermato definitivamente, assume comunque un valore a favore dell’accusa. Michele Misseri nei giorni scorsi avrebbe infatti confidato al suo legale d’ufficio Daniele Galoppa la volontà di ritrattare la parte di confessione relativa proprio allo stupro. In pratica Misseri ha già detto (sia pure soltanto al suo avvocato) di aver mentito sullo stupro, e questo riscontro scientifico avvalora la sua credibilità e quindi le sue accuse nei confronti della figlia Sabrina.
Il procuratore aggiunto Pietro Argentino e il sostituto Mariano Buccoliero ieri hanno messo a punto la richiesta di incidente probatorio finalizzata a raccogliere una nuova, e definitiva, versione dei fatti da parte di Michele Misseri. La richiesta sarà inoltrata al gip Martino Rosati tra martedì e mercoledì prossimi, quando invece gli avvocati Vito Russo e Emilia Velletri, difensori di Sabrina Misseri, depositeranno ricorso al tribunale del riesame contro l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa nei confronti della loro assistita.
Ieri sera, infine, Cosima Serrano e sua figlia Valentina sono state ascoltate dai carabinieri della Stazione di Avetrana riguardo alle foto della loro abitazione al centro di un fallito tentativo di vendita ai tg della Rai da parte di un consulente di uno studio legale.