«Noi, dipendenti di serie B…»
«Gent.mo Presidente è con sincera fiducia nei suoi confronti e nel Suo senso di giustizia sociale che Le scriviamo la presente nella speranza che Lei si occupi direttamente e personalmente di quanto sta accadendo presso la ASL di Taranto in merito alla stabilizzazione del personale ex-Lsu dipendente della Cooperativa Sociale Domus (in totale un gruppo di circa 50 operatori con varie qualifiche). Facciamo qui riferimento in particolare alla stabilizzazione del personale con profilo dirigenziale (psicologi e sociologi) compreso in questo gruppo.
Siamo professionisti qualificati (appunto n° 4 psicologi e n° 2 sociologi) in servizio (dopo pubblica selezione) presso la ASL di Taranto (presso servizi territoriali nevralgici e carenti di dotazioni organiche) da ben dodici anni :due come LSU e LPU e dieci con un contratto alle dipendenze della cooperativa Domus (percepiamo una retribuzione mensile che oscilla tra gli 800 e i 1000 euro al mese, pur svolgendo le stesse identiche attività di un dirigente dipendente Asl di pari livello).
Abbiamo attraversato anni di dure lotte e di strumentalizzazioni subite da vari politici (di entrambi gli schieramenti) e dai sindacati e mai nessuno si è realmente occupato di migliorare la nostra posizione anzi, come figli di nessuno, abbiamo assistito e continuiamo ad assistere impotenti a vere e proprie azioni di boicottaggio - che spesso rappresentano un insulto all'intelligenza - inspiegabili, se non ipotizzando che ci siano stati in passato e continuano ad esserci ancora oggi particolari interessi privati sulla nostra condizione lavorativa. Abbiamo assistito negli anni e oggi ancora assistiamo a stabilizzazioni di personale di varie qualifiche in servizio dopo soli tre anni o addirittura pochi mesi e noi siamo ancora qui ad elemosinare un qualcosa che oggi la legge ci ha riconosciuto ufficialmente. Sì perché finalmente la Sua amministrazione nella Legge Regionale 4/2010 all'art. 15, ha previsto la nostra stabilizzazione attraverso l'assunzione alle dipendenze della ASL di Taranto.
Ma la ASL (o meglio gli amministratori della ASL di Taranto) disattendono. Non danno seguito, adducendo svariate motivazioni facilmente contrastabili (tanto che oramai siamo stati costretti ad adire alle vie legali) .
E' accaduto che la ASL per dare seguito all'articolo 15 abbia avviato un concorso e dopo che lo abbia sospeso! (attribuendone le ragioni al ricorso alla Corte Costituzionale effettuato dal governo centrale contro la legge regionale n° 4/10 ) ma……….ha sospeso solo il nostro concorso! Non prendendo in considerazione la legge n° 12 della Regione Puglia che all'art. 1 esclude dalla sospensione i procedimenti amministrativi deliberati e già avviati, alla data del 6 agosto 2010, come per l'appunto il nostro concorso. Infatti, in virtù di questa legge le altre procedure di stabilizzazione sono andate avanti e oggi come Lei ben saprà l' in house è attivissima…
La beffa è arrivata qualche settimana fa quando la ASL (in procinto della scadenza dell'ennesima proroga alla coop. Domus) ha emanato la delibera n° 7 per inserire anche noi nella in house -sbandierandolo anche sui giornali- ma le nostre figure dirigenziali nell' in house non sono previste!(non a caso la Regione ha previsto l'art. 15) E infatti la ASL diceva che saremmo entrati “alle medesime condizioni economiche” della cooperativa, per farla breve un dirigente nell'in house avrebbe percepito una retribuzione minore di quella di un ausiliario! Questa decisione (che comportava evidenti paradossi) dopo qualche settimana è stata revocata, con la motivazione che alcune figure professionali in particolare le figure dirigenziali (sociologi e psicologi) con il nuovo contratto avrebbero incrementato il costo complessivo di gestione in pratica saremmo costati troppo. Ma i nostri amministratori Asl non hanno fatto i conti prima? E perché i soldi non ci sono se in bilancio 2010-2012 la nostra assunzione è già stata prevista?
La conclusione ad oggi, è che presso la ASL di Taranto sono state stabilizzate centinaia di figure ausiliarie afferenti dalle varie coop. convenzionate e inspiegabilmente lasciato il personale qualificato nella cooperativa, sottoponendolo tra l'altro a un trattamento non dignitoso (ad es. ogni volta alla scadenza della proroga -di tre o quattro mesi- il rinnovo avviene l'ultimo giorno; ci “costringono” a consumare le ferie in procinto della scadenza perché non è certo se il rinnovo avverrà e altro ancora.).
Con questo stato d'animo noi ci occupiamo quotidianamente di minori, famiglie, disabili, dei rapporti con il Tribunale per i Minori, con le scuole ,con le case famiglia presso centri di Salute Mentale, Consultori Familiari, servizi di Assistenza Domiciliare, Servizi della Riabilitazione e delle Tossicodipendenze.
Con forte motivazione Le chiediamo un intervento urgente, per risolvere la nostra situazione lavorativa a dir poco incredibile, che sembra non arrivare mai ad una conclusione definitiva e dignitosa, e di voler seguire personalmente un caso a nostro parere di cattiva amministrazione, che se non risolto, comporterebbe un serio danno nei confronti dell'utenza afferente ai Servizi Aziendali di cui sopra e nei confronti del lavoro per cui Lei si è battuto a favore della lotta contro il precariato.
Lettera firmata