Tutte le donne di Sarah
Povera Sarah: triste destino il suo! Un universo casalingo dominato da amazzoni con troppe s tra il nome ed il cognome, gineceo di donnone già fatte, senza posto per una bambina diventata concorrente troppo presto, inquadrato dal basso prima, in primo piano appena appena cresciuta.
Una storia familiare scritta sui loro volti di marmo, sfingi di un mondo sempre uguale, refrattario al confronto con la nuova generazione degli urlatori di sentimenti, disturbato nel vedere la muta di una crisalide prossima a diventare farfalla, spiata dal buco della serratura, per esorcizzare il timore che la ninfa ammali il bello del posto.
No! Davvero! Non c’è posto per lei, che a fatica conquista le basi della notorietà con le primizie di una bellezza ingenua che popola gli incubi dell’orco o della strega venuti fuori dalle favole per acchiapparla... “Tanto è antipatica”...
Sono tutte lì le donne di casa Misseri & Spagnolo, nella galleria delle foto strappate alla tradizione del loro angolo di cielo, protagoniste all’improvviso di una realtà in divenire dal quale ci si difende come si può, magari anche uccidendo.
Sdoganano quel tanto di proibito che si annida nelle apparenti e sane famiglie del sud, racchiuso tra i bigodini del giorno di festa e la tavola a lucido per gli ospiti della domenica, tra la casa da lasciare in eredità e la memoria da salvaguardare ad ogni costo. Di colpo riscrivono il copione della nuova class action delle mamme di questo meridione a contatto con l’imprevisto che scardina il sempre previsto, dentro la cronaca nera h 24, fuori dal campanello, facendo balzare lo share di questo crudele pubblico di guardoni della porta accanto, divertiti dal gioco di Maigret.
Si esprimono sempre in soffiato le donne di questo circolo al femminile, moderate nelle reazioni, inespressive il più delle volte, infastidite dal loro stesso orrore, racchiuse dietro le porte in attesa della verità una, mamma Concetta, che la giustizia sia clemente l’altra, mamma Cosima, di entrambe le cose la combattiva Valentina, di tutto un po' Sabrina.
Di Sarah resta un pallido ricordo, già lontano come quel 26 agosto in cui inizio e fine hanno cominciato a confondersi. Giacciono come cariatidi nella sala d’ingresso di un dolore che le accomuna e le divide, al di qua ed al di là di loro stesse, a distanza, macerando nel sospetto che ormai dissolve il passato e nega il futuro, prima che gli inquirenti emettano il verdetto sulle loro vite.
Di Sarah resta un pallido ricordo, già lontano come quel 26 agosto in cui inizio e fine hanno cominciato a confondersi. Giacciono come cariatidi nella sala d’ingresso di un dolore che le accomuna e le divide, al di qua ed al di là di loro stesse, a distanza, macerando nel sospetto che ormai dissolve il passato e nega il futuro, prima che gli inquirenti emettano il verdetto sulle loro vite.
Di queste donne d’altri tempi, ultima frontiera di un’esistenza consumata tra le mure domestiche ad appassire nella quotidianità dei rapporti faticosi che si consumano giorno dopo giorno, le donne di casa Misseri Spagnolo attendono, attendono, attendono, mentre nei loro occhi, oltre a mancare le lacrime, si profila l’aridità soffocante di una solitudine senza fine.
Mimmo Palummieri