venerdì 20 settembre 2024


16/11/2010 08:25:04 - Avetrana - Attualità

Punzi e Conte: «Avetrana è stata, per oltre due mesi, una barchetta nel mare della tempesta mediatica»

 
«Avetrana è stata, per oltre due mesi, una barchetta nel mare della tempesta mediatica. Senza alcuna difesa o protezione da coloro che hanno fatto giornalismo spiando dal buco della serratura o che hanno lucrato sul dolore di una famiglia e sul senso di smarrimento di una comunità».
Avetrana, per una sera, alza la voce. Stanca dello “sciacallaggio” di chi ha tratteggiato come omertosa o come poco sviluppata socialmente una comunità che poco meno di trent’anni fa si è distinta per aver combattuto, e vinto, una battaglia di grande civiltà: quella contro il nucleare.
Lo spunto lo ha fornito un convegno promosso dal Pd locale. Grazie alla sua coordinatrice, Cinzia Fronda, c’è stato un interessante confronto fra i politici avetranesi da una parte (i rappresentanti del Pd, Bartolo Punzi e Luigi Conte), i rappresentanti del mondo dei mass media (Fulvio Colucci del nostro giornale e Mauro Giliberti, direttore del tg di Tele Rama) e i componenti della Commissione di Vigilanza della Rai (i senatori Giovanni Procacci e Vincenzo Vita).
Sono stati i due rappresentanti politici, dopo l’introduzione di Cinzia Fronda, a puntare l’indice accusatore contro quella stampa che ha confuso la libertà di informazione con il gossip, che non ha esitato a sfruttare il dolore per la scomparsa di Sarah Scazzi per fare audience, e che ha veicolato, in programmi riservati alle famiglie, un’immagine totalmente negativa e retrograda di Avetrana.
«Qui non tutti ammazziamo le bambine» si sono lamentati i due rappresentanti del Pd. «E comunque questo episodio poteva accadere da qualunque altra parte dell’Italia: così come a Milano hanno ammazzato un taxista e, in quel caso, la gente del posto ha dimostrato la massima omertà, bruciando l’auto di un testimone. Non è giustificabile che un paese venga aggredito in questo modo e non si può trasformare un dramma in un circo».
E’ toccato a Colucci e a Giliberti il compito di tentare di analizzare l’accaduto e di difendere la categoria. O almeno la parte più seria di essa.
«Avetrana ha saputo lottare a mani nude e con coraggio contro una politica che, alcuni decenni fa, era forte e potente: ha ripudiato i partiti, pur di vincere la battaglia contro il nucleare» ha ricordato Fulvio Colucci, redattore de La Gazzetta del Mezzogiorno. «L’episodio di Sarah è sfociato in un eccesso mediatico che ha sconvolto l’immagine di Avetrana, come già successo in passato per Cogne, per Novi Ligure o per Perugia. Più che regole, servirebbe un esame di coscienza per evitare altri eccessi simili».
Il direttore di Tele Rama, Giliberti, ha esordito chiedendo scusa, a nome di tutte le televisioni, a Sarah (perché si è scavato nella sua vita), alla madre di Sarah (per i dubbi che erano nati perché dai suoi occhi non scendevano le lacrime) e alla città di Avetrana, troppo spesso violentata in questi giorni.
«Ma le televisioni locali si sono distinte da quelle nazionali, dimostrando maggior rispetto» ha concluso Giliberti.
Infine i due componenti della Commissione di Vigilanza della Rai, Procacci e Vita, che hanno analizzato l’accaduto, assumendo l’impegno di introdurre delle regole che regolamenteranno, in futuro, casi come quello di Avetrana.










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