Chi ben comincia.........!
Dunque facciamo il punto della situazione: molte idee ed ancora ben confuse. A quasi tre mesi dalla sua scomparsa, ed a prossimamente due dal ritrovamento del suo cadavere, mancano ancora punti fermi nel caso Sarah Scazzi.
Fa acqua da tutte le parti il movente, i tanto attesi riscontri telefonici nulla di determinante, celle a parte, l’arma del delitto resta un rebus per appassionati del genere, tra ipotesi romanzate e surreali, l’ora del delitto mutevole e cangiante, le intercettazioni ambientali un punto interrogativo se estrapolate da un contesto più ampio, capitolo testimoni un giallo nel giallo.
Insomma, sin qui, il cadavere, l’unica amara certezza, entrato pressoché per incidente nelle plurime confessioni dello zio Michele. Dunque che succede?
Molto e forse nulla se non fosse per una settimana in cui si infittiscono gli appuntamenti del sig. Misseri, come invitato d’onore, o come menzionato ad abundantiam in sede di Ris, Procura e compagnia bella.
A cominciare da oggi alla 14, in cui nella sede del Ris di Roma vengono sottoposte ad analisi 4 delle 49 cinture prelevate da casa Misseri, compatibili con i risultati dell’autopsia sul corpo della povera Sarah, cui fanno seguito gli ulteriori accertamenti sulla Seat Marbella, nella quale sarebbe stato trasportato lo stesso.
Tempi duri, eufemismo d’obbligo, per la secondogenita Misseri, Sabrina, coinquilina del carcere di Taranto: per lei cambio d’avvocato in corsa dal Foro di Lecce, Francesca Conte, in sostituzione del team Russo &Velletri, e, sempre per lei, di breve scadenza, domani per esattezza, la pubblicazione delle motivazioni del rifiuto alla scarcerazione del Tribunale del Riesame di Taranto.
Cosa bolle dunque in pentola nel rompicapo del secolo? Cambia la strategia difensiva dell’estetista 22enne, o siamo in odor di nuovi colpi di scena? Sicuramente non passerà più il postino per la sua cella, succursale degli umori nazionali. Confetti bianchi per proposte di matrimonio, rosso sangue per le minacce, amari per il veleno degli insulti che travalicano le sbarre, rosa per i mielosi consigli. Di conseguenza il direttore del carcere chiude i battenti e le nega la posta.
Giro di vite anche sui coinvolti nella storia: al torchio gli orari indicati per strappare qualche certezza in più nel marasma dei decimi di secondo e per definire con certezza matematica l’ora del delitto.
Grattacapi su grattacapi per gli inquirenti che sentono, sentono, sentono e verificano, verificano, verificano, per la gioia di tutti noi interpreti di questo gioco all’Indovina
Chi! formato gigante.
Chi! formato gigante.
Nel frattempo, per noi il giallo continua.
Mimmo Palummieri