CASO SARAH 1 - Giornata cruciale: l'incidente probatorio che ha messo al confronto Sabrina e Michele
Chi butterà dalla torre Michele Misseri ?
Stop alla versioni ! Da oggi alle 12 si cambia decisamente registro. Niente più presunto assassino, ma assassino/a/i a tutti gli effetti. Avranno carattere definitivo, per la Procura di Taranto, le dichiarazioni di Michele Misseri rese da stamani nella cappella del carcere della città dei due mari.
Il pool degli investigatori al gran completo raccoglierà l’ultima versione dello zio di Sarah su quel maledetto 26 agosto. Non sono ammesse mezze misure perché chi sa parli ora o taccia per sempre. Nero su bianco, l’incidente probatorio pone le basi per il processo sul team killer di casa Misseri & Misteri.
A confronto una carrambata già annunciata: padre vs figlia, l’uno contro l’altra per misurare e fissare le responsabilità di quel giorno. Sabrina sarà obbligata al silenzio,
muta, ma con le orecchie ben aperte per ascoltare l’ultima bulimia di notizie di suo padre, nascosta per evitare l’effetto maga Circe tanto paventato dall’avv. Galoppa, da sempre convinto del forte ascendente della Sabrinona nazionale sul padre.
muta, ma con le orecchie ben aperte per ascoltare l’ultima bulimia di notizie di suo padre, nascosta per evitare l’effetto maga Circe tanto paventato dall’avv. Galoppa, da sempre convinto del forte ascendente della Sabrinona nazionale sul padre.
E silenzio fu: nascosta da un paravento potrà ascoltare, ma non intervenire. La cronaca di questi giorni raccontava di un Michele Misseri preoccupato a tal punto da mettere per iscritto la volontà di non incontrare nessuna delle donne di casa sua, una sorta di no women, no party, per evitare pressioni esterne.
Intanto la pubblica opinione, ultima in coda dei detrattori del duo, si chiede cosa ritratterà e cosa confermerà il tal Michele delle sue precedenti versioni: sì all’assoluta responsabilità di Sabrina, no o forse sì alla violenza carnale post mortem su Sarah, agnello immolato nell’occultamento di cadavere per salvare la sua secondogenita, mostro per scelta, vittima per caso della amazzoni del villino di via Deledda, assassino spinto dalle ultime ebollizioni del testosterone del pedofilo?
Dulcis in fundo, ci si limiterà a confermare il giro di vite dei sospettati d’eccellenza, o sono previste new entry nella rosa dei complici, Cosima Serrano in primis al momento solo sfiorata dall’inchiesta? Chi entra? Chi esce? Cosa rimane?
Dulcis in fundo, ci si limiterà a confermare il giro di vite dei sospettati d’eccellenza, o sono previste new entry nella rosa dei complici, Cosima Serrano in primis al momento solo sfiorata dall’inchiesta? Chi entra? Chi esce? Cosa rimane?
Quali altre sorprese ci regalerà il fiume di parole dello zio Miché ?
Insomma, sicuramente desidereremmo essere una mosca un po' tutti per vergare dal vivo il vangelo secondo Michele Misseri in cui il rebus che ci tiene sospesi al filo dell’incertezza, troverà una soluzione totale o almeno parziale. Accusa e difesa dunque alle battute finali prima di darsi appuntamento al processo.
Insomma, sicuramente desidereremmo essere una mosca un po' tutti per vergare dal vivo il vangelo secondo Michele Misseri in cui il rebus che ci tiene sospesi al filo dell’incertezza, troverà una soluzione totale o almeno parziale. Accusa e difesa dunque alle battute finali prima di darsi appuntamento al processo.
A comparire l’organizzazione piramidale del delitto Scazzi come da risultanza odierna, soggetta alle domande incalzanti degli inquirenti nel bagnomaria delle elucubrazioni mentali da tre mesi a questa parte e, fuori dai vapori dei dubbi dopo l’interrogatorio di questo 19 novembre.
L’ombra ingombrante della figlia, di fatto, e per metafora, sulla testa di Michele, alla gogna di quel senso di colpa che nell’inchiesta ha fatto la differenza.
In fondo in fondo, toccherà a lui, prima ancora degli investigatori decidere chi buttare dalla torre.
Mimmo Palummieri