martedì 26 novembre 2024


24/11/2010 17:05:44 - Provincia di Taranto - Attualità

Lo Stato paghi la bonifica dell’Ilva e di Taranto»

 
Ieri, all’Ilva di Taranto, con la partecipazione del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e del presidente della Regione, Nichi Vendola, è stato presentato il “Rapporto ambiente e sicurezza di Ilva”. Marcegaglia: l’Ilva di Taranto è un buon esempio, perché «si è vista collaborazione tra pubblico e privato». Vendola ha sostenuto la necessità di lavorare per «la perimetrazione di Taranto come sito inquinato di interesse nazionale per poter poi avviare la bonifica».
 
VENDOLA: AMBIENTE E' UNA OCCASIONE DI SVILUPPO
“La sostenibilità ambientale non è un vicolo, un limite, ma una occasione di sviluppo”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola partecipando a Taranto alla presentazione del rapporto Ilva su ambiente e sicurezza. Vendola ha giudicato positivamente i risultati raggiunti nello stabilimento tarantino in materia di riduzione dell’inquinamento e degli infortuni sul lavoro e ha sostenuto la necessità di trovare un equilibrio “tra le ragioni dell’ambiente e quelle delle sviluppo”.
 
Per Vendola, “trovare un equilibrio è una virtù della politica, negare questo equilibrio, mettendo in contrapposizione i due fattori, è demagogia”. “La politica, però – ha aggiunto – si deve interrogare sul passato e sulla stratificazione inquinante, per cominciare a ragionare sul ciclo della bonifica che è un gigantesco ciclo economico”. Al riguardo, Vendola ha sostenuto la necessità di lavorare per “la perimetrazione di Taranto come sito inquinato di interesse nazionale per poter poi avviare la bonifica, che è occasione di sviluppo economico”.
 
MARCEGAGLIA: SPOSARE SOSTENIBILITA' E COMPETITIVITA'
“Il vero tema da affrontare è quello di sposare la sostenibilità ambientale con la capacità di essere competitivi in uno scenario globale conquistando quote di mercato e sapendo che i nostri competitori più aggressivi di sostenibilità e sicurezza non hanno la minima coscienza”. Lo ha detto la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che oggi a Taranto ha partecipato alla presentazione del rapporto ambiente e sicurezza dello stabilimento Ilva.
 
Commentando i dati positivi degli investimenti e dei risultati ottenuti a Taranto in materia di riduzione delle emissioni inquinanti e di riduzione degli incidenti sul lavoro, Marcegaglia ha parlato di “dati incredibili e di investimenti fatti dal gruppo Riva mantenendo la competitività nel settore siderurgico in uno scenario internazionale difficile che vede la crescita di paesi come la Cina che produce il 50 per cento dell’acciaio mondiale”.
 
Marcegaglia ha sottolineato inoltre che, anche se in Cina si sta diffondendo la consapevolezza che il modello attuale di sviluppo non è sostenibile in termini ambientali, bisogna sapere che i costi da noi sono molto maggiori e che “la sostenibilità ambientale va coniugata con la competitività altrimenti non si crea lavoro e si rischia il collasso delle imprese”. Per Marcegaglia, l’Ilva di Taranto è un buon esempio, perchè – ha aggiunto “qui si è vista collaborazione tra pubblico e privato che ha portato a un risultato straordinario, si vada avanti in questa direzione, ci sono stati progressi eccezionali”.
 
Marcegaglia si è detta poi stupita dei dati riferiti oggi dai vertici dell’Ilva perchè, ha detto “questa città viene rappresentata ancora come una città fortemente inquinata e non è vero, come dimostrano non solo i dati dell’Ilva ma anche quelli di Legambiente”. “Facciamo della verità e dei dati concreti il nostro credo – ha detto ancora riferendosi alle polemiche degli ambientalisti, una parte dei quali ha promosso anche un referendum per la chiusura dell’Ilva di Taranto - lasciamo l’ideologia alle spalle e collaboriamo sempre meglio”.
 
BONELLI A VENDOLA: SU ILVA PRIMARIE VERE
«Siamo d’accordo con le primarie per la scelta del leader della coalizione del Centrosinistra ma le vere primarie da fare, quelle più urgenti, sono sull'abbattimento delle sostanze inquinanti a Taranto che già hanno provocato tantissime vittime». Lo dichiara il presidente dei Verdi Angelo Bonelli. «E per questa ragione ci dispiace – prosegue – che il referendum a Taranto sia stato impedito da una decisione del Tar e che le ragioni di quel referendum non siano state difese dalle istituzioni».
 
«Chiediamo – insiste il leader verde – al presidente Vendola, che oggi ha presentato all’Ilva di Taranto il rapporto Ambiente e Sicurezza insieme al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, le ragioni per cui ha ritenuto di non dover rispondere alle richieste dei cittadini di Taranto e di noi Verdi sull'avvio di un’indagine epidemiologica nell’area dell’Ilva».
 
«Si tratta di un uno strumento scientifico giuridicamente validato che consente di determinare la relazione tra inquinamento e morti, fondamentale per tutti i processi in corso sia in sede penale che in quella civile – conclude Bonelli. Per questa ragione è necessario che la Regione Puglia lo avvii al più presto».
 
ALTAMAREA: CONTROLLI NON RAPPORTI
“I polmoni dei cittadini di Taranto conoscono il 'Rapporto Ambiente' dell’Ilva per consumata e quotidiana esperienza. Se l’Ilva avesse voluto compiere una vera operazione trasparenza lo avrebbe fatto con quelle tecnologie di controllo che le vengono richieste dall’Arpa e che non intende installare nè per la diossina nè per il benzo(a)pirene, entrambi cancerogeni di classe I (massima pericolosità) secondo l’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (Iarc)”. Lo afferma l’aggregazione di associazioni cittadine di Taranto 'Altamarea' in una nota nella quale commenta la presentazione da parte dell’Ilva del Rapporto Ambiente e Sicurezza in una cerimonia alla quale hanno partecipato la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, e il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Altamarea sottolinea che “il Rapporto Ambiente e Sicurezza dell’Ilva costa quanto il campionatore continuo della diossina che l’azienda non vuole installare, venendo meno a un obbligo di legge”.
 
Inoltre, “viene presentato mentre in parallelo l'azienda non collabora con l’Arpa per il monitoraggio diagnostico degli idrocarburi policiclici aromatici, negandosi ai controlli interni con tecnologie ad alta risoluzione temporale che potrebbero verificare in tempo reale le emissioni di questi pericolosi cancerogeni”. Nella nota si ricorda che il 'Rapportò “arriva poche settimane dopo il 'provvidenziale' decreto legislativo 155/2010, del governo già definito 'salva-Ilva' perché sospende fino al 2013 il 'tetto' per il benzo(a)pirene cancerogeno sistematicamente sforato nel quartiere Tamburi e che doveva essere rispettato fin dal 1999”. “Il Rapporto Ambiente e Sicurezza – continua Altamarea – viene lanciato a pochi giorni dall’avvio dell’incidente probatorio nell’ambito di un procedimento penale nei confronti di proprietari e dirigenti Ilva, indagati tra l’altro per disastro doloso e omissione dolosa di cautele (437 codice penale).
 
“Urge – continua Altamarea – una forte pressione dei cittadini sulla Commissione Ambiente della Camera dei Deputati perchè venga approvata la risoluzione dell’on.Elisabetta Zamparutti che impegna il governo a ripristinare il 'tettò di 1 ng/m3 al benzo(a)pirene, cancerogeno che a Taranto è strettamente correlato alla cokeria Ilva, prima che altre persone si ammalino di cancro”.
 
“Urge – come ha dichiarato il presidente Nichi Vendola ai microfoni delle Iene – una verifica continua della diossina. E’ una verifica che attualmente manca e che rende incerti e non certificabili 'in continuo' i passi in avanti compiuti dopo la legge regionale antidiossina”. “Urge – conclude Altamarea – che i bambini di Taranto possano guardare il futuro con occhi fiduciosi. Oggi invece i loro genitori osservano preoccupati le nubi notturne che salgono dallo stabilimento Ilva e incombono sulla città”.










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