domenica 24 novembre 2024


26/11/2010 16:43:23 - Sava - Attualità

Trovate altre ossa: si spera che siano di origine animale…

 
«A parte le critiche condizioni di carattere ambientale in cui versano alcuni tratti di aree posti all’interno del cimitero, nonché di presunto pericolo per l’incolumità pubblica, derivante dalle condizioni di vetustà, di un “colombario” di proprietà dell’Associazione Combattenti e Reduci di Guerra, nel quale riposano circa 500 defunti, e nel cui interno a causa di infiltrazioni d’acqua dal soffitto si formano degli acquitrini che ristagnando rendono l’ambiente maleodorante, appare evidente agli occhi dei visitatori la condotta colposa da parte dell’autorità pubblica, per “noncuranza” e la “trascuratezza” che si dimostra nell’arrecare “offesa ai defunti e ai loro parenti”. Non vi è dubbio che questo luogo, che definisco anche di rilevanza sociale, destinato a dimora delle persone decedute, avente le funzioni di richiamare e ricordare la pietà dei defunti merita ben altra attenzione di quella sin qui dimostrata da parte delle Autorità Pubbliche preposte.
                                                              CRONOSTORIA:
Anno 2009: un nostro concittadino, tale MELE Giovanni, tramite lo Studio Legale dell’Avv. Franz Pesare, presentava denuncia/querela contro l’Amministrazione Comunale di Sava, nella quale lamentava che, la zona del cimitero in cui era sepolta la sua defunta moglie, non era adeguatamente curata tanto che vi erano cresciute sterpi ed erbacce;
Aprile 2010: Il Comando di P.M. con nota del 14/04/2010 segnala all’UTC del Comune di Sava il “cattivo stato di conservazione” delle Cappelle Gentilizie dei “Reduci e Caduti in Guerra”;
Maggio 2010: con nota del 04/05/2010, il Funzionario dell’UTC Arch. Luigi De Marco, DIFFIDA il Presidente pro-tempore dell’Associazione Combattenti e Reduci di Guerra affinché, con “decorrenza immediata” vengano eseguiti i lavori “d’urgenza” ai fini del  “decoro e dell’estetica dell’ambiente” i lavori “indispensabili per assicurare la sicurezza della pubblica incolumità.
Maggio 2010: in un’ampia area della parte nuova del cimitero, rinvenivo una discarica di “rifiuti speciali” nonché un reperto scheletrico singolo (osso) di dubbia natura del quale ancora non mi sono stati comunicati gli esiti degli esami de laboratorio di analisi.
Ottobre 2010: visto il persistere del degrado in cui continuava a versare il “colombario” dei Reduci e Caduti in Guerra, considerata la mancata attuazione della DIFFIDA emanata dall’UTC in data 4 maggio 2010, presentavo un’ Esposto ai Vigili del Fuoco i quali, immediatamente intervenuti il 28 ottobre u.s., dopo un attento sopralluogo effettuato all’esterno ed all’interno della costruzione, e constatato l’effettivo pericolo da me paventato, decidevano per la messa in sicurezza dell’intero fabbricato ordinando al Comune di Sava di transennare gli accessi che conducono in direzione dei 500 loculi.
Novembre 2010: In un punto del perimetro della recinzione interna del cimitero, rinveniva alcune ossa che successivamente venivano fatte prelevare dalla Responsabile della Polizia Municipale Ten. Luigina Soloperto per le incombenze di propria competenza. Certamente il ritrovamento di ossa all’interno del cimitero sono fatti estremamente gravi, comunque si spera che i risultati delle analisi di laboratorio certifichino la provenienza di resti di natura animale. Un fatto è anche certo ed è quello che la situazione all’interno del cimitero comunale non è delle migliori sia sotto l’aspetto ambientale che igienico sanitario, poiché:
A)   nell’angusto corridoio che porta verso la porta d’ingresso dell’ossario vi sono due botole con una copertura in acciaio sprovviste di lucchetto e ricolme di ossa umane sino all’altezza di mezzo metro dal piano calpestio, nella cui direzione scorre acqua piovana attraverso un tubo in plastica posizionato sul tetto di un’altra costruzione dei combattenti (vedasi foto);
B)   tomba con resti di defunta tumulata in prossimità di una fontana e quindi di rete idrica (vedasi foto);
C) tomba con resti umani ricoperta con lieve strato di terra che la pioggia rischia di far emergere;
D) diverse altre tombe franate contenenti resti umani.
Lo stato di abbandono appare essere una condizione generalizzata di diverse aree all’interno del cimitero, tale stato di fatto, ribadisco ancora una volta, è dovuto ad una evidente noncuranza e trascuratezza e quindi ad una condotta colposa da parte di chi preposto ad avere maggiore cura dei luoghi destinati a dimora delle persone decedute.
Pertanto, chiedo alle Autorità in indirizzo, ognuno nell’ambito delle proprie competenze, di voler effettuare un sopralluogo al fine di migliorare lo stato dei luoghi dell’area cimiteriale nonché eliminare le fonti di pericolo per la pubblica incolumità ma anche quelle fonti di pericolo che potrebbero derivarne dalla precaria situazione igienico sanitaria ai fini della tutela della salute pubblica.
 
                                                                                                Mimmo Carrieri










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