venerdì 20 settembre 2024


27/11/2010 07:14:30 - Avetrana - Attualità

Il presidente della Confcommercio Giangrande: «La Provincia ha stanziato solo 100.000 euro per sostenere in un anno tutto il comparto…»

 
«Come si può parlare di turismo nella nostra provincia, e in particolare nella zona orientale, se mancano acqua, fogna e depuratori? Come si può pensare di promuovere il turismo se la Provincia ha stanziato in Bilancio appena 100.000 euro per questo settore? Chi stanzia i soldi per valorizzare la nostra immagine?».
E’ l’analisi, cruda ma reale, di Leonardo Giangrande, presidente provinciale della Confcommercio e vice presidente della Camera di Commercio, il quale, durante il convegno promosso dalla Pro Loco sul tema “Turismo territoriale: istituzioni, associazioni, imprenditori a confronto verso un patto per lo sviluppo”, ha rivolto all’assessore regionale Silvia Godelli un appello ad intervenire al più presto e concretamente, al fine di correggere il tiro.
«Nella nostra provincia il turismo ha due velocità: quella del comprensorio occidentale e, poi, quella più compassata del versante orientale» ha affermato Giangrande. «Ma come si può parlare di turismo quando manca tutto e, per di più, a venire tartassata per colpe non proprie è la nostra categoria? Si parla di turismo, ma poi si stanziano solo gli spiccioli per sostenere il comparto. E così avviene che in provincia di Taranto si registrino solo 900.000 presenze, mentre in quella di Brindisi un milione e mezzo, in quella di Lecce 4 milioni e mezzo e in quella di Foggia 4 milioni e 750.000 presenze…».
Anche Nicola Spagnuolo, presidente provinciale della Cia, ha lamentato scarsa attenzione del mondo istituzionale per un altro importante segmento del settore.
«Agriturismo e turismo rurale sono stati definiti come il turismo intelligente del III millennio» ha esordito Spagnuolo. «Grazie agli operatori che investono, si continua ad avere un utilizzo intelligente ed oculato del territorio: il patrimonio rurale viene valorizzato e non lasciato in uno stato di abbandono. Ma manca tutto: il supporto logistico, le infrastrutture e bisogna fare i conti con le lungaggini burocratiche per il rilascio delle autorizzazioni. Intanto c’è l’emorragia degli imprenditori agricoli: da 762 imprese agricole attive ad Avetrana 15 anni fa, oggi siamo a 440. E intanto la Provincia perde tempo e risorse nel lanciare il marchio “Terra Jonica”: ma se all’estero è già difficile spiegare dove si trova la Puglia…».
All’interessante convegno sono anche intervenuti il sindaco Mario De Marco, il consigliere provinciale Bartolo Punzi, la direttrice del Gal “Terre del Primitivo” Rita Mazzolani, e il presidente della Pro Loco di Avetrana, Emanuele Micelli, che ha annunciato l’intenzione di creare un tavolo ristretto che sia in grado di porre le basi per un effettivo rilancio turistico della zona.










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