venerdì 20 settembre 2024


27/11/2010 07:18:02 - Avetrana - Attualità

«Ma serve maggiore qualità e professionalità nell’accoglienza»

 
«In Puglia, negli ultimi cinque anni, c’è stato un incremento del 19% di presenze turistiche. Ora dobbiamo lavorare per consolidare questo trend, migliorando la cultura dell’accoglienza e la qualità dei servizi, e valorizzando e promuovendo un’immagine unitaria della Puglia e, poi, dei pacchetti diversi per le visite di territori con peculiarità e bellezze omogenee».
Silvia Godelli, assessore regionale al Turismo, ha tracciato un quadro del comparto turistico e, quindi, ha indicato la via maestra da seguire per il prossimo futuro.
«La nostra regione, negli ultimi anni, è fra le più “gettonate” dai turisti, non solo italiani» ha rimarcato Silvia Godelli. «Perché il turista sceglie la Puglia? Per tanti fattori. Per esempio, la Puglia ha un’immagine sana dal punto di vista della criminalità (a differenza di Sicilia e Campania, che invece accusano delle flessioni proprio per questo motivo). Poi per altri incubatori. La Puglia vanta un tessuto culturale di primaria importanza, e non solo per la Taranta. Ha un forte appeal enogastronomico. Ha investito molto negli aeroporti. Sfrutta il richiamo della presenza di Vendola come governatore: la nostra regione è ormai associata alla sua immagine. Poi ha mare, bellezze paesaggistiche e tanti altri richiami. Ma tutto questo non basta. Se non si lavora per un consolidamento dell’immagine turistica della Puglia, presto il richiamo potrebbe anche svanire».
L’assessore regionale non ha esitato a mettere il dito nelle piaghe delle disfunzioni e dei ritardi.
«Il turista non va spremuto come un limone: poi non tornerà più. Così come bisogna migliorare il livello delle strutture ricettive, molte delle quali vecchie. Non bisogna cullarsi con il numero delle stelle: al turista interessa più trovare strutture di buona qualità, altrimenti non torna più. Poi va migliorata la qualità dei servizi, ad iniziare dalla professionalizzazione degli operatori: bisogna almeno “masticare” l’inglese. Poi ci sono, in varie zone della Puglia, dei ritardi di tipo strutturale. Ed è compito della Regione cercare di omogeneizzare verso l’alto l’offerta turistica di tutto il territorio.
Cosa fare? Se pensiamo di poter dotare in breve tempo delle infrastrutture primarie tutte le zone in cui si avvertono queste carenze, stiamo sulla strada sbagliata: questo è un obiettivo di medio-lungo termine. Agli operatori del settore chiedo di non farsi la guerra. Bisogna invece collaborare e non frammentare la spesa (a volte i comuni vicini organizzano le stesse cose). Occorre una nuova legge sulla classificazione degli alberghi e occorre puntare di più sull’albergo diffuso. Poi promuovere un’immagine unitaria della Puglia, con offerte di pacchetti per i diversi gusti del turista, puntando molto sull’enogastronomia e sull’enologia, “piatti” forti della vostra zona».










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