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30/11/2010 08:49:51 - Provincia di Taranto - Attualità

Anna Colella ha vinto il “Premio alla bontà Hazel Marie Cole” riservato all’alunno più buono d’Italia

 
Anna Colella è una bella bambina di 10 anni, molto alta per la sua età, un volto dolce e paffuto incorniciato da morbidi capelli biondi che le arrivano appena sulle spalle, orgogliosa dei suoi occhi verdi, gioiosa e briosa, solare, sorride felice. Ma è anche molto emozionata. Perché lei è l’alunna più buona d’Italia. Nella palestra del 23° circolo didattico «Raffaele Carrieri», dove frequenta la quinta classe, Anna ha ritirato ieri il «Premio alla bontà Hazel Marie Cole» per l’anno 2010, un riconoscimento nazionale promosso dalla Fondazione Premio alla Bontà Hazel Marie Cole - Onlus, in collaborazione con l'associazione «L’alunno più buono d’Italia».
 
Alla cerimonia sono presenti tra gli altri oltre ai suoi compagni, insegnanti, genitori e nonni, l’assessore comunale alla Pubblica istruzione, Anna Rita Lemma, il comandante della Compagnia Carabinieri di Taranto, Francesco Guzzo, il dirigente scolastico Piermario Pedone.
 
Cosa ha fatto Anna per meritare questo premio? Lei, a differenza degli adulti, ha parole molto semplici per spiegarlo: «Sin dalla prima elementare ho sempre aiutato la mia compagna di classe Chiara, diversamente abile, a mettere sul banco ciò che le occorre, a portarla fuori quando doveva andare in bagno, le ho sempre raccontato tante storielle. Le sono sempre stata vicina e mi spiace che oggi sia ammalata e non sia qui a condividere con me questo premio».
 
Gli adulti, che in questi anni l’hanno seguita ed apprezzata, hanno saputo valorizzare e capire quanto questi semplici gesti quotidiani fossero, invece, la forza incredibile che muove il mondo, l’energia che ha tenuto insieme i rapporti in una classe intera, la rivoluzione che da sempre ispira grandi valori. Per questo scrivono nella presentazione dell’alunna premiata, lì dove evidenziano il rapporto speciale con la compagna: «Anna, con la sua sensibilità, senza alcuna sollecitazione dell’adulto riesce a leggere ed interpretare i suoi bisogni e le offre il suo aiuto con discrezione e con il sorriso sulle labbra. Infatti, sa intervenire nei vari momenti della vita scolastica ludico-ricreativi e didattici, relazionandosi con lei in maniera dolce e giocosa, coinvolgendola nel piccolo gruppo, inducendola a parlare con gli altri; tutte azioni che contribuiscono a farla sentire amata, accettata ed immersa in un clima disteso e rilassante».
 
Anna da grande vorrebbe fare la veterinaria. Ha già in casa - racconta mamma Donatella - un cane, un gatto, dei pesciolini. E, soprattutto, anche a casa - dice sempre la mamma - «è così come la si vede ora». Felice e serena. Il premio le comporta anche una modestissima somma di danaro di cui potrà disporre quando sarà maggiorenne ed una ancor più piccola sommetta da utilizzare subito.
 
Cosa farà la piccola Anna? Avrà pure un piccolo sfizio da volersi togliere. Lei riflette un po’, poi risponde: «Ci penserò, non so». E’ la mamma ad aggiungere: «Anna non è molto esigente. Tuttavia se chiede qualcosa, ti viene spontaneamente da accontentarla». La stessa spontaneità che la bambina manifesta nel fare dono ogni giorno dei suoi sorrisi. I suoi compagni di classe, infatti, hanno scritto su uno striscione che campeggia in palestra «Voler bene è un sorriso che flette nei tuoi occhi la gioia che regali».
 
Premiare la bontà instilla una goccia di gioia a tutti. Anche perché ripaga delle amarezze «di un’Italia che sta andando alla deriva». Sin fin troppo facile prendersela con giornali e tv che accendono sempre i riflettori su modelli e realtà negative, «quando invece la realtà è fatta di vita di tutti i giorni, di generosità, solidarietà, piccoli gesti, sorrisi quotidiani. Questa è l’immagine di un’Italia splendida». «Vince il mondo dell’infanzia - dice l’assessore Lemma -. Presi dagli affanni quotidiani, gli adulti dimenticano o confondono la bontà con la pietà. Questo protagonismo positivo dimostra cosa sia in realtà la scuola che costruisce valori positivi giorno dopo giorno». «Questo è un seme - aggiunge il dirigente scolastico Pedone - che ha trovato terreno fertile nel 23° circolo. Lavoriamo per raggiungere risultati concreti in termini di educazione sociale e di legalità».










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