mercoledì 25 settembre 2024


04/12/2010 11:05:01 - Provincia di Taranto - Attualità

Destinazione finale le discariche private di Grottaglie, Statte e Monteparano

 
 
Giovanni Romano, assessore all’Ambiente della Regione Campania si profonde in una serie infinita di grazie. La Puglia ha appena accettato formalmente, dopo la disponibilità dichiarata a più riprese, nei giorni scorsi, dal presidente Nichi Vendola, di accogliere sul proprio territorio un po’ meno delle 50mila tonnellate di rifiuti di cui si era parlato (e molte meno delle 65mila che sembrava potessero arrivare la scorsa estate).
 
Dalla prossima settimana, una carovana di venti camion farà la spola tra la Campania e la Puglia per mettere a dimora un carico complessivo di 500 tonnellate al giorno nell’arco di tre mesi continuativi. Destinazione finale le discariche private di Grottaglie, Statte e Monteparano, tutte località in provincia di Taranto. Gli impianti coinvolti nell’operazione «solidarietà alla Campania» già in condizioni normali accolgono materiali di scarto classificati come «speciali» provenienti da tutta Italia. Il fatto che ne arrivino altri dalla Campania potrebbe dunque rientrare nell’ordinaria amministrazione. All’apparenza.
 
Eppure i sindaci dei Comuni coinvolti (oltre a quelli già citati anche Lizzano, Faggiano, Fragagnano, San Marzano di San Giuseppe) promettono battaglia. Lunedì incontreranno il presidente Vendola. Ieri hanno ottenuto che nel protocollo d’intesa venissero inserite ulteriori misure a garanzia della sicurezza e contro eventuali rischi di inquinamento ambientale.
 
Proprio per assicurare all’esterno che i controlli saranno puntuali, al limite dell’assillo, in conferenza stampa ieri, alle spalle di Romano e dell’assessore pugliese alla Qualità dell’Ambiente, Lorenzo Nicastro, si sono schierati i rappresentanti delle forze dell’ordine specializzate in verifiche ambientali: i nuclei dei carabinieri per la tutela dell’Ambiente di Bari e Napoli, il Corpo forestale dello Stato, la Polizia provinciale.
 
A ulteriore suggello, l’esercito, al quale è affidato il compito di «custodire» i rifiuti e garantire che arrivino a destinazione così come sono partiti. E poi le agenzie regionali per la protezione dell’Ambiente (Arpa) di Puglia (al tavolo il direttore generale per la Puglia, Giorgio Assennato), cui invece è affidato il compito di fare campionamenti e analisi sulla natura dei rifiuti sia in partenza che a destinazione. L’assessore Romano ha spiegato che protocolli d’intesa analoghi a quello con la Puglia sono stati siglati con Toscana, Emilia Romagna, Marche e Molise.
 
Lunedì sarà la volta della Lombardia, regione che dovrebbe farsi carico del quantitativo più consistente tra tutti quelli destinati ad essere accolti fuori dalla Campania. Ma il caso lombardo fa storia a sé perché le società dei rifiuti milanese e bresciana sono direttamente coinvolte, gestendo uno dei sette impianti di selezione, tritovagliatura e stabilizzazione già avviati nella regione tirre nica. A margine dell’illustrazione del protocollo d’intesa non sono mancate le polemiche dirette a quegli enti locali, prevalentemente al Nord, che si sono detti indisponibili a partecipare a questa gara di solidarietà.
 
«Sarà - ha detto Romano ribadendo un concetto già espresso nei giorni scorsi - un fatto antropologico. Ma ai colleghi del Veneto, i quali al momento sono quelli che con più forza hanno ribadito il proprio no, che anche loro portano i rifiuti fuori regione. Anzi, addirittura una quota del 40% dei rifiuti che producono viene inviata all’incenerimento in Austria».
 
L’assessore Nicastro ha spiegato che: « L’intervento a favore della Campania non solo era dovuto perché frutto di un’intesa strategica di livello nazionale, ma io dico quasi naturale visto che ciò che ci lega ai campani non è solo la vicinanza geografica, ma un fatto biologico. Siamo lo stesso popolo. Ai cittadini dei Comuni che ospitano le discariche dico: quello che chiediamo loro sarà sicuramente un sacrificio, ma va letto nelle sue dimensioni reali. Gli impianti di cui parliamo sono privati e accolgono quotidianamente rifiuti dalle altre regioni. Si tratta di accogliere, adesso, ogni giorno sei camion in più del normale. E poi si tratta di rifiuti assolutamente controllati e non pericolosi».










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