martedì 26 novembre 2024


20/12/2010 18:24:38 - Provincia di Taranto - Attualità

In riferimento a tale evento vi è una denuncia pubblica del presidente dell’Associazione Contro Tutte le Mafie, iscritta presso la Prefettura di Taranto dal 2006.

 
«Mi vergogno di essere tarantino, Sono queste manifestazioni propagandistiche ed inutili che fanno venir meno la convinzione di continuare a fare volontariato e solidarietà, specie se si rischia la vita propria e dei familiari. Le vittime di tutto hanno bisogno, ma non di visibilità presso sportelli pubblici, a cui può seguire riconoscibilità e ritorsione. Le vittime hanno bisogno solo di magistrati che procedano quando ricevono le denunce e di funzionari prefettizi solerti e capaci che le assistano per gli indennizzi di legge. Le denunce devono essere presentate con cautela, a rischio di calunnia. Le vittime hanno bisogno solo di avvocati, magistrati e burocrati capaci e non di strumentali associazioni politicizzate.
Le associazioni tematiche possono solo informare e devono essere sostenute non avversate quando fanno il loro dovere. Da tutta Italia noi riceviamo molte segnalazioni, ma sono molte di più le lamentele circa l’inefficienza del sistema. In Italia con i nostri avvocati abbiamo assistito vittime in zone di “Cosa Nostra, ‘Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita e Mafia Russa.
Lo abbiamo fatto anche in quelle regioni che credono che il fenomeno da loro non sia presente. Abbiamo studiato e combattuto il racket e l’usura in tutte le sue forme. Io, presidente nazionale di un’associazione antiracket ed antiusura, purtroppo iscritta presso la Prefettura di Taranto, osteggiato proprio a Taranto perché combatto l’usura bancaria e le anomalie della legge sull’usura, che non è per niente equa e giusta, oltre che combattere gli insabbiamenti e gli abusi giudiziari.
A Taranto si aprono sportelli antiracket ed antiusura, comitati per la legalità, arriva la commissione antimafia, si affidano i beni confiscati e la mia associazione, che è conosciuta in campo nazionale, non è mai invitata a partecipare. Ignorata perché non è conforme con il sistema.
La Prefettura di Taranto, addirittura, ha chiesto a Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza di effettuare accertamenti sull’associazione. Meno male che la Guardia di Finanza di Manduria ha provveduto con professionalità, accertando chi siamo e cosa facciamo. Sarebbe utile sapere cosa abbiano prodotto le altre istituzioni incaricate, tenuto conto che il sottoscritto non è mai stato chiamato a riferire sulla propria attività. Aggiungo che, anziché tutelare la mia persona, si è già rigettata addirittura la mia richiesta di porto d’armi per difesa personale. Rigetto motivati da accertamenti incaricati alle autorità di cui sopra, mai effettuati, ma dichiarati tali. La lotta alla mafia più che apparire a fini propagandistici, deve anche essere concreta e non ritorsiva nei confronti di chi non si omologa. Certo è che, nonostante le istituzioni e i media che ci avversano e ci ignorano, o i mafiosi che ci minacciano, noi continueremo la nostra attività di lotta per la legalità».
Questo afferma il dr Antonio Giangrande, presidente nazionale dell’Associazione Contro Tutte Le Mafie, ONLUS e apolitica. Dai suoi siti si prova come l’associazione operi in modo telematico, (virtuale anziché fisico), agevolando le vittime a rimanere anonime o a non spostarsi per recarsi presso la sede, informando le vittime di racket ed usura su modi e forme di presentazione delle denunce e di accesso ai benefici di legge, oltre che dare voce alle problematiche generali e locali. Dalle varie località si può verificare l’opera prestata.
 










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