I legali di Sabrina preannunciano il ricorso in Cassazione
«Sabrina Misseri deve restare in carcere». E’ questo il parere della Procura di Taranto in merito all’istanza di scarcerazione che i difensori della ventiduenne di Avetrana hanno presentato al Giudice delle indagini preliminari. Sabrina è accusata di sequestro di persona e concorso nell’omicidio della cugina Sarah Scazzi. Ad accusarla è il padre, Michele Misseri, che in occasione dell’ultima confessione - resa in sede di incidente probatorio - ha scaricato ogni responsabilità su di lei, indicandola come l’autrice del delitto. Michele in un primo momento aveva detto agli inquirenti di essere stato lui a strangolare Sarah mentre Sabrina la tratteneva per non farla scappare. Con l’ultima confessione, invece, ha detto di essere intervenuto - chiamato da Sabrina - soltanto per nascondere il cadavere.
Il ricorso in Cassazione - I difensori di Sabrina Misseri- gli avvocati Vito Russo ed Emilia Velletri ed ora anche il noto penalista romano Franco Coppi - hanno annunciato anche di voler proporre ricorso in Cassazione contro l'ordinanza con la quale il Tribunale del riesame di Taranto ha confermato la custodia cautelare in carcere della loro assistita.