Il calendario della discordia
Epifania tra le polemiche quella vissuta dagli abitanti di Avetrana. Questa volta ad esacerbare nuovamente gli animi, non di certo l’ennesima versione choc dello zio Michele, comunque annunciata a breve scadenza, ma galeotto fu un calendario diventato il pomo della discordia tra quelli che ritengono che una buona causa tutto giustifica e quell’altra parte di detrattori stanchi delle speculazioni mediatiche, forse di altra natura con tanto di punto interrogativo, su Sarah Scazzi, responsabili di aver trasformato la tranquilla vita di un anonimo paese di provincia, nell’episodio moderno di ieri, oggi e domani, compreso tra lo c’era una volta delle favole, e l’apocalisse dell’orrore dei tempi moderni.
Anno nuovo, ma bagarre, colpi si scena, rimbalzo di responsabilità, dichiarazioni e smentite, a metà strada tra i buoni sentimenti e il non si capisce, all’ordine di ora, h 24 sui media, testimoni di una polemica montata ad alti toni su tv e giornali che continua ad avere il senso del dèjà vu rispetto ad un copione ormai fedele a sé stesso.
«...Conti alla mano dei 240.000 euro necessari alla realizzazione del canile, ce ne sono a disposizione solo meno di 10.000» dichiara il sindaco De Marco durante La Vita in diretta. «Ergo, no calendario no party...».
Ricorsi storici da guerra tra Greci e Troiani determinati da qualche dietrologia politica per alcuni, dal mero interesse per altri, o da un qualche dissenziente accusato di aver gettato il sasso per poi nascondere la mano, pena la lapidazione mediatica.
Nell’occhio del ciclone soprattutto Claudio Scazzi, in polemica continua e moralizzatore tout court su reti ammiraglie e private. Sarebbe da imputare a lui, secondo alcuni, la scelta dell’ospitata del vip ora di turno Giovanni Conversano, a presiedere la conferenza stampa di presentazione del calendario per promuovere la vendita massiccia di questo calendario. Si tratta di un prodotto realizzato con la collaborazione di altri vip chiamati all’appello su iniziativa di un’associazione animalista di Milano impegnata in una campagna di sensibilizzazione natalizia a favore degli animali e patrocinata, in coda, dal Comune di Avetrana, benché non sia ancora chiaro da chi sia stato pronunciato il famoso: «Sì, lo voglio».
Non si è fatta attendere la subitanea smentita dell’interessato nel corso di un’affollatissima conferenza stampa, dirottata all’ultimo momento dall’oratorio parrocchiale in cui era stata prevista, alla rappresentativa sala gialla intitolata ai Caduti di Nassirjia, già sede della camera ardente della povera, anzi sfortunatissima, a questo punto, Sarah Scazzi.
Una fugace presenza la sua, che ha alimentato le critiche che gli vengono addossate in funzione di una qualche velleità pseudo artistica. E non finisce mica qui. La schermaglia coinvolge le associazione presenti sul territorio, in pole position la Pro Loco che fa sintesi nei suoi interventi mediatici del pensiero delle altre dissociatesi sin da subito da un progetto che a loro dire avrebbe ancora compromesso l’immagine di un paese agli onori della cronaca nera da molto, tanto e troppo tempo.
C’è sicuramente da pensare che la cosa non finisca qui, dal momento che il me ne lavo le mani continua a dominare la scena di un dramma costato la vita ad una ragazza che sembra entrare nella vicenda quasi per caso, cui si deve il merito di aver gridato aiuto per tanti giovani come lei, personaggi di un vuoto senza senso e senza speranza.
Povera Sarah!
Mimmo Palummieri