martedì 26 novembre 2024


08/01/2011 19:34:16 - Provincia di Taranto - Attualità

Pare che alla base del gesto estremo ci sarebbero incomprensioni familiari

 
Un gesto disperato, sul posto di lavoro, per motivi legati a dissidi familiari. Un operaio di 41 anni si è tolto la vita lanciandosi dalla scalinata di una torre dell’impianto Pca dell’Altoforno 2 dello stabilimento Ilva di Taranto.
Alla base dell’estremo gesto ci sarebbero incomprensioni familiari. L’episodio è avvenuto la scorsa notte.
L’uomo, a quanto si è appreso, ha prima telefonato ad un collega dicendogli di non sentirsi bene, poi ha inviato con il suo cellulare un sms al suo capoturno con frasi dello stesso tenore. L’operaio è poi salito su una scala metallica esterna e si è lanciato nel vuoto proprio mentre il capoturno lo stava raggiungendo.
Gli operatori del 118 intervenuti poco dopo non hanno potuto fare altro che constatare la morte del 41enne. Sul posto sono intervenuti anche gli agenti di polizia e gli ispettori del lavoro.
Il pm di turno del tribunale di Taranto Enrico Bruschi ha deciso di non disporre l’autopsia sul corpo del 41enne.
L’operaio si è suicidato lanciandosi, sotto gli occhi del capoturno che lo stava raggiungendo, da una scalinata esterna all’Altoforno 2 a un’altezza di una ventina di metri.
L’uomo ha riportato un trauma cranico commotivo, una ferita al mento e traumi da schiacciamento. La vittima soffriva di depressione e nei giorni scorsi aveva avuto un colloquio con un neurologo per iniziare una cura.
L’uomo lascia la moglie e due figli minorenni.
 
 










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