venerdì 20 settembre 2024


17/01/2011 13:57:29 - Avetrana - Attualità

Le cime tempestose di via Deledda

 
In perfetta linea con il periodo, anche in casa Misseri & Misteri è periodo di saldi. Infatti, le ultimissime della casa più spiata d’Italia dopo quella del Grande Fratello, non fanno certo mancare dei clamorosi ed ulteriori colpi di scena. Difficile perciò stabilire una priorità dal momento che, l’ennesima versione di Michele Misseri contenuta in un rapido epistolario da vigilia di Natale corso tra lui e la figlia Sabrina, coinquilina nel carcere di Taranto, parrebbe rimettere in discussione le precedenti versioni.
Nelle due lettere, datate 24 dicembre, ed indirizzate alle figlie, il contadino pseudo pedofilo, occultatore di cadavere, e parte del team killer a conduzione familiare, sembrerebbe, condizionale è d’obbligo, scagionare Sabrina, scrivendo di suo pugno la sua intenzione di voler spostare il piano delle responsabilità dalla moglie, colpevole non si sa ancora di cosa, alla figlia nell’interesse della prima. P.S. si allega richiesta di perdono e di comprensione.
In realtà la cosa è molto più complicata, come da copione in questi ultimi mesi. Le lettere, attualmente acquisite dagli inquirenti Buccoliero, Rosati, sono andate a finire nelle mani degli avvocati di Sabrina che, tra l’altro, registrano l’ingresso dell’avv. Coppi, la new entry, del pool difensivo della ragazza, penalista di fama nazionale, l’indomani del subitaneo scusate il disturbo della leccese Francesca Conte, per ragioni ancora da chiarire e che intorbidiscono il già poco chiaro modus operandi della coppia Russo Velletri.
Il neo assunto avv. Coppi, fresco fresco di dichiarazioni alla stampa, ha prontamente consegnato le due missive agli inquirenti, che grattacapi su grattacapi, devono ora accertare situazioni, motivazioni, condizioni e condizionamenti, smentiti ma palesemente espressi dall’avv. difensore del Misseri, Galoppa, concorrente sul treno di via Deledda insieme all’avv. romano, De Cristofaro. Non sono mancati, com’era naturale che fosse, i pochi, ma incisivi interventi della famiglia Scazzi, che, attraverso i loro legali, hanno tenuto a specificare che quanto viene fuori dal post incidente probatorio non ha alcuna rilevanza, dal momento che ciò che è detto è detto, in previsione di un processo che da lì dovrà partire.
Ma le novità non sono finite: nell’occhio del ciclone due personaggi solo sfiorati
Dall’inchiesta del secolo, il bello di Avetrana Ivano, e la signora Cosima Misseri. Una testimonianza al vaglio degli inquirenti vorrebbe il primo in prossimità di via Deledda il giorno e nell’ora dell’omicidio nella sua macchina, facendo crollare l’alibi del ragazzo reso agli investigatori dai familiari che lo avevano detto a letto. Mimina Misseri viene tirata in ballo con tutte le scarpe dal marito nelle letterine di Natale, che, trasversalmente, la accusano dell’omicidio, dopo che si era trincerata dietro i suoi tanti non so e le tante stranezze dei giorni successivi all’omicidio, vedesi richiesta al datore di lavoro di dichiarala nei campi quando non lo era, per non parlare dell’operazione bancaria fatta a nome suo dal marito benché la signora affermi di essersi recata personalmente allo sportello.
Non basta! La sora Serrano Misseri, all’improvviso trova due telefonini, di cui uno appartenete a Sarah, incastrato a suo dire nella sua Opel, peraltro messa a soqquadro dagli investigatori più volte, e un altro ancora di sua figlia Sabrina. L’attenzione degli inquirenti si sposta su questi due telefonini che pare contengano informazioni scottanti capaci di imprimere all’intera vicenda una svolta decisiva.
Se siete soddisfatti e rimborsati, questo è quanto. Riusciranno gli inquirenti a mettere a segno qualcosa di definitivo, considerando che nessuna informazione utile è venuta dalle perizie dei Ris, e che manca l’a, b, c, del delitto sull’ora, il movente, l’arma, e l’assassino da declinare eventualmente al plurale?
Si accettano scommesse perché chi riesce a capirne qualcosa è veramente bravo. L’unica certezza è la morte di una ragazza che manca all’appello, tradita ieri, come oggi....
 
Mimmo Palummieri










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