Carrieri: «Ecco come sono andate le cose»
«Ai fini di una corretta informazione sui fatti di Torre Ovo, Marina di Torricella, per i quali la d.ssa Daniela Putignano, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, ha disposto l’invio di Conclusione delle Indagini Preliminari, nei confronti di 8 indagati per reati di natura penale e violazioni alla Legge 152/2006 (legge di tutela ambientale), ed in seguito alle dichiarazioni rese alla stampa dal sindaco di Torricella Dott. Giuseppe Turco, mi preme precisare alcuni punti sulla vicenda che per onor di cronaca si sappiano.
“Premetto che, l’indagine avviata dall’Autorità Giudiziaria scaturì da un mio esposto-denuncia indirizzato alla Procura della Repubblica di Taranto e depositato presso il Comando Stazione Carabinieri di Manduria in data 27 maggio 2008 (timbro di ricezione denuncia ore 09,30 per essere pignoli)”.
“Il 12 Giugno 2008, visto il prosieguo dei lavori, con lo scarico a mare di materiali edili di risulta (da me fotografati) nello specchio di acqua lì dove sarebbe dovuta essere realizzata una “barriera frangiflutti”, sempre indirizzato alla Procura della Repubblica di Taranto, depositavo un seguito all’esposto precedente al quale allegavo ampia documentazione fotografica sulla variazione dello stato dei luoghi in atto non solo per il gettito dei materiali a mare ma anche per i cumuli di sabbia per me di “strana natura” riversata sulla spiaggia privata del Residence Eden”.
Nella circostanza, oltre alle foto che documentavano la situazione, mi premuravo di allegare la Planimetria e le Particelle della spiaggia dell’Eden, ricavate da una visura catastale telematica, dalla quale si evinceva che la succitata spiaggia, interessata al rinascimento con danaro pubblico, risultava intestata alla SOFIMET S.r.l. di Taranto (atto pubblico del 31.12.90) quindi, non si trattava di una spiaggia pubblica ma privata ed in quanto tale, sottolineavo nella denuncia, era in corso un illecito di natura finanziaria oltre che ambientale.
Il 26 agosto 2008 presentavo una terza denuncia presso la Caserma dei Carabinieri di Sava, indirizzata ancora alla Procura della Repubblica di Taranto, ma anche al Procuratore Generale della Corte dei Conti presso la Sezione Regionale di Bari. Nella succitata Denuncia, tra le altre cose, chiedevo venisse fatta una verifica sul corretto utilizzo del Finanziamento Fondi Europei dei POR Puglia,
Le mie denunce venivano iscritte al n. 3128/08 mod. 44 e successivamente al numero 10067 mod. 21 del Registro Generale della Procura, dove io nel Procedimento Penale, risultavo “parte offesa”.
Stranamente, in seguito alle succitate denunce, incominciai ad essere oggetto di diverse ritorsioni da parte di ignoti, e tra queste ebbi a subire anche il furto della mia barca che si trovava sulla spiaggia di Torre Ovo (denuncia presentata presso la Caserma dei Carabinieri di Torricella).
Gli SOS per fermare lo scempio ambientale e paesaggistico che si stava attuando a Torre Ovo venavano da me inviati con diverse note e allegati, inviati anche alle autorità pubbliche come la Prefettura, l’Amministrazione Provinciale , l’Arpa (unico Ente dal quale avevo riscontro) l’ ASL, la Capitaneria di Porto e la Soprintendenza ai Beni Archeologici che qualche hanno prima, in seguito a dei sopralluoghi effettuati tramite propri esperti, nei pressi della spiaggia dell’Eden dove vi erano (e vi sono ancora) dei resti di un antico porto risalente all’epoca romana, aveva ordinato la delimitazione di un’ampia area gabellata con la scritta “sito archeologico”.
Alla mia iniziativa alcuni organi di stampa e TV locali diedero ampio risalto e ciò diede fastidio al sindaco di Torricella fott, Giuseppe TURCO il quale, in alcune interviste da egli rilasciate, ebbe testualmente a dire: “Il progetto e gli interventi sinora eseguiti sono in regola”; “ogni indagine è stata effettuata”; “è stata solo una trovata scandalistica per andare sui giornali”; “si fanno queste sortite mettendo in moto meccanismi perversi senza rendersi conto del danno che si compie”; “quell’esposto contiene cose non vere”; “chi le ha sottoscritte dovrà rispondere davanti agli organi competenti”; e ancora: “tutte le cose che lui pensa di avere scoperto sono state già controllate da tutti”; “faremo una petizione perché questo signore possa essere allontanato in quanto non rispetta la privacy”. Ovviamente le dichiarazioni “diffamatorie” indirizzate alla mia persona non potevano lasciarmi indifferenti, così la mia immagine e onorabilità, decidevo di presentare presso la Procura di Taranto, una denuncia-querela nei confronti del sindaco, contro il quale veniva emesso un “Decreto Penale di Condanna”. Condanna alla quale è stata presentato appello e per il quale, tramite l’avvocato Leonardo La Nucara del Foro di Taranto mi sono costituito “parte civile” nell’udienza che si terrà il 15 febbraio presso la Sezione Penale del Tribunale di Taranto (Sezione distaccata di Manduria).
A distanza di circa tre anni dalle mie denunce su Torre Ovo, le indagini condotte scrupolosamente e con alta professionalità dagli uomini della Guardia di Finanza di Manduria, hanno dimostrato che “avevo visto bene” (e non solo per i danni ambientali ma anche economici) tanto che il Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Taranto, ha iscritto nel registro degli indagati ben 8 persone Alcuni giorni fa (22 gennaio) in un’intervista rilasciata ad un i quotidiano dal Sindaco di Torricella , mi ha sorpreso leggere: “Ero presente mentre riversavano i massi in mare. Ma io non sono un tecnico, sono un medico”. Sindaco, “io non sono un medico e tanto meno un tecnico”, ma nonostante ciò, nel maggio del 2008 mentre stavano realizzando quella ”pseudo” barriera frangiflutti, ora in gran parte sprofondata, per la quale ho chiesto alla Capitaneria di Porto che vengano apposte delle boe luminose, avevo intuito i danni irreversibili che si stava attuando contro l’ambiente, la flora e la fauna!
Ora voglio farle un appello: abbia almeno il buon senso di chiedermi “pubblicamente” scusa per le frasi offensive da lei proferite attraverso stampa nei miei confronti ed io le prometto anche pubblicamente, così come sto facendo in questo momento mentre scrivo, di ritirare la mia denuncia-querela per la quale come già detto, Lei dovrà rispondere d’avanti al Giudice il 15 febbraio p.v.»
Mimmo CARRIERI
Responsabile del settore
Ambiente ed Ecologia
dell’Associazione C.P.A.
Sez. Pov.le di Sava (TA)