Ecco il testo della lettera inviata a tutte le autorità della provincia e della regione
«Siamo un gruppo di Donne e Mamme di Taranto e provincia, seriamente preoccupate per la VITA e la SALUTE dei nostri figli e di tutti i bambini di Taranto. Ci ha messo insieme la rabbia per quanto siamo costrette a subire ogni giorno e la Speranza di un futuro migliore e possibile, per tutti i “figli” di Taranto che si stanno affacciando alla Vita.
Alcune di noi hanno già visto i loro figli ammalarsi e alcuni morire, altre vivono nell’incubo costante che questo possa accadere ai propri bambini, vittime di un Terra che non è più “madre” ma matrigna e carnefice.
Una Terra martoriata e violentata anch’essa, così come lo sono i nostri bambini che in essa vivono, defraudati delle loro speranze, dei loro sogni, del loro futuro, delle loro attese e spesso dei loro sorrisi, della loro spensieratezza e dei loro giochi.
E’ per loro che ci siamo messe insieme e abbiamo deciso di scrivere a Voi autorità sanitarie locali, ai sensi dell'art. 32 della legge n. 833/1978 e dell'art. 117 del D.Lgs. n. 112/1998, a Voi che avete il dovere e la responsabilità di “tutelare” e di “vigilare” che la VITA e la SALUTE vengano rispettate così come recita l’art. 32 della Costituzione.
In questa Terra dove risiede l’acciaieria più grande d’Italia, dove insieme ad essa persistono altre industrie altamente inquinanti, dove i valori di emissioni dannosi e spesso cancerogene superano molto spesso i limiti consentiti per Legge, ci sembra paradossale che ancora non sia stata fatta una mappatura precisa delle malattie.
Sappiamo molto bene che a Cornigliano, che per tanti versi, rappresenta un Terra simile alla nostra, a causa di una acciaieria obsoleta che persisteva vicinissima alle abitazioni, è stata effettuata una indagine epidemiologica che ha determinato la chiusura della Cokeria.
Da quella indagine epidemiologica è risultato che:
«la mortalità “per tutte le cause” tra gli uomini, rispetto a Genova, è risultata aumentata in modo statisticamente significativo del 23% (con 210 decessi in più rispetto all'atteso). Considerando le cause di morte, l’eccesso dì mortalità e evidente nel complesso dei tumori maligni, nei tumori dell'apparato emolinfopoietico (leucemie in particolare), mielodisplasie, tumori alla prostata, ecc la mortalità “per tutte le cause” tra le donne è risultata aumentata in modo statisticamente significativo del 55% (con 534 decessi in più rispetto all'atteso) rispetto al resto di Genova e del 60% rispetto al quartiere di Rivarolo. Tra le cause di morte aumentate in modo statisticamente significativo vi sono le malattie del sistema nervoso, cardiovascolare, cerebrovascolare, il diabete mellito ed i tumori maligni del colon e del retto.” (dalla sentenza 2001 del Gudice Papillo)»
Risuonano nella mente e nel cuore le parole pronunciate e scritte nella Sentenza del 2001 dal Giudice Papillo che rappresentano il più alto grado del rispetto di una Terra e della Sua gente:
“La preminente rilevanza del bene-salute - oggetto di riconoscimento incondizionato da parte dell'art. 32 costituzione - fa sì che il bilanciamento di interessi tra le esigenze sociali e produttive, da una parte, e le esigenze di tutela dei beni messi in pericolo dalla prosecuzione dell'attività industriale, dall'altra, vada compiuto a favore delle primarie esigenze di tutela della salute della collettività residente nel quartiere di Cornigliano….
Dispone il sequestro preventivo dell'impianto di cokeria all'interno dello stabilimento delle acciaierie di Genova Cornigliano, sito in via Pionieri ed Aviatori d'Italia n. 8, di proprietà della Società Ilva spa."
Noi donne, mamme di questa Terra ci chiediamo come mai a Taranto l’art. 32 della Costituzione venga sistematicamente disatteso e come mai nonostante le molteplici sollecitazioni, non vi siate ancora attivati a far partire una indagine epidemiologica.
Noi donne, mamme di questa Terra, Vi chiediamo espressamente di effettuare sulla popolazione di Taranto e in modo specifico del quartiere Tamburi, nel minor tempo possibile, una indagine epidemiologica per verificare la correlazione tra causa e effetto; inquinamento e malattia/morte.
Noi donne, mamme di questa Terra, per proteggere i nostri bambini, ci impegnamo a non lasciare che sia solo questa lettera a raggiungerVi ma saremo disposte, nel caso non verremo ascoltate, ad andare alle tv locali e nazionali a creare eventi di piazza, manifestazioni non solo a Taranto, ma su tutto il territorio Nazionale, affinché si sappia che in questa Terra manca chi la tuteli e che la Vita e la Salute non solo sono costantemente messe in pericolo ma sistematicamente schiacciate dalla logica perversa del Profitto.
Noi donne, mamme di questa Terra, se continueremo a non essere ascoltate, ci rivolgeremo alla Magistratura denunciando tutti coloro che potevano fare e non hanno fatto per tutelare la VITA e la SALUTE di tutti i bambini di Taranto e in particolare dei bambini del quartiere Tamburi, che continuano ad ammalarsi, a vivere male e molti di loro a morire.
I nostri bambini prima di tutto!
Ci auguriamo che vogliate prendere in considerazione la nostra richiesta e ascoltare la voce sofferta, preoccupata, stanca, determinata, ostinata di noi donne; una voce che è la voce di tutti i bambini di questa Terra che meritano RISPETTO, VITA e SALUTE».
Le Donne e le Mamme di Taranto
Balestra Rosella,
Carannante Carmela,
De Comite Valeria,
Galli Esterina,
Gravili Anna Maria,
Marsella Anna Rita,
Marsella Tonia,
Mongelli Florenza
Nesca Dorothy,
Notaristefano Maria,
Pagano Violetta,
Reale Dora,
Ricci Adele,
Santese Nadia,
Spedicato Irene,
Viapiano Gabriella,
Vozza Rosa