Il mio assistito disse...
Daniele Galoppa non è più l’avvocato di fiducia di Michele Misseri. È stato il contadino di Avetrana, in carcere dal 7 ottobre scorso per l'omicidio della nipote Sarah Scazzi, a revocare la nomina al penalista grottagliese che lo aveva seguito dalla drammatica notte tra il 6 e il 7 ottobre, quando Misseri decise di confessare, facendo ritrovare il corpo della 15enne, e Galoppa fu estratto a sorte dal call center degli avvocati d'ufficio.
Il 29 novembre scorso, Valentina Misseri figlia di Michele (e che insieme alla madre Concetta ha sempre malvisto il ruolo di Galoppa), nominò come avvocato di fiducia del padre il penalista romano Francesco De Cristofaro. In quella occasione Michele Misseri, sfidando la volontà dei suoi famigliari, confermò il ruolo di Daniele Galoppa nominandolo da legale d'ufficio a legale di fiducia. Lunedì scorso Galoppa si era recato in visita da Misseri, trovandolo, come riferito dalla Gazzetta, in lacrime.
«Ti prego, non mi abbandonare» avrebbe detto Michele all'avvocato Galoppa, riferendosi alle voci circolate nei giorni scorsi, quando l'avvocato tarantino non aveva nascosto il suo disappunto per l'estenuante tira e molla di Misseri riguardo alla versioni circa il delitto di Avetrana e in particolare sul ruolo della figlia Sabrina, in carcere dal 15 ottobre, proprio per le dichiarazioni del padre. «Non scriverò più lettere», avrebbe aggiunto Michele Misseri, facendo riferimento alle missive inviate alle figlie prima di Natale con le quali sosteneva che Sabrina era innocente. Ieri, attorno alle 13, il clamoroso colpo di scena, con Misseri che si è recato all'ufficio matricola della casa circondariale per depositare la revoca dell'incarico a Galoppa.
L’avvocato grottagliese ieri sera non ha rilasciato dichiarazioni. Nei giorni scorsi aveva però più volte ripetuto di essere disponibile a restare quale difensore di fiducia di Michele Misseri solo se quest'ultimo avesse continuato il percorso di verità e giustizia avviato il 15 ottobre e culminato nelle dichiarazioni fatte nell'incidente probatorio svoltosi per undici lunghe ore nella casa circondariale di Taranto, alla presenza del gip Martino Rosati, dei pubblici ministeri Pietro Argentino e Mariano Buccoliero, e di tutte le parti processuali.
Lunedì scorso i giudici del tribunale dell’appello, nel respingere il ricorso presentato dai legali di Sabrina Misseri avevano scritto che «può ritenersi plausibile che il Misseri (Michele, papà di Sabrina, ndr) non gradisse la presenza dell'avv.De Cristofaro nominatogli dalla figlia Valentina». Il riferimento dei giudici era alla volontà, manifestata nelle scorse settimane dall'agricoltore di Avetrana, di essere nuovamente ascoltato dai giudici senza la presenza dei suoi difensori.
Nei giorni precedenti, invece, con una nota l'avvocato De Cristofaro aveva sostenuto che «il fatto che il signor Misseri mi abbia voluto nominare suo difensore non piace ad alcuni personaggi che prestano servizio permanente effettivo in questa immensa quanto arbitraria aula mediatico-giudiziaria. Mi limito – aveva aggiunto l'avv.De Cristofaro - ad informare tutti coloro che hanno osato o in futuro oseranno seminare gratuite insinuazioni sulla rigorosa fedeltà al mandato conferitomi dal signor Misseri, che avranno modo di spiegarsi meglio nelle sedi giudiziarie».