Sabrina e Michele non potranno ricevere posta per tre mesi
Sabrina Misseri oggi non riceverà nemmeno un biglietto di auguri per il compleanno. Da ieri, e per i prossimi tre mesi, la cugina di Sarah, nel carcere di Taranto dal 15 ottobre scorso con l’accusa di averla uccisa, non potrà, per espresso ordine del giudice, scrivere o ricevere corrispondenza. Stessa sorte è toccata anche al padre Michele. Lo ha deciso il giudice del Tribunale di Taranto Martino Rosati con un decreto di limitazione della corrispondenza, accogliendo una richiesta formulata l’altro ieri dalla Procura della Repubblica di Taranto.
Il taglio della corrispondenza è da considerarsi l’epilogo della superproduzione epistolare che Michele ha messo in atto nelle ultime settimane. La decisione arriva infatti dopo l’ennesima lettera, datata 3 febbraio 2011, scritta da Michele Misseri e arrivata il giorno 5 in cella alla figlia. L’indagata aveva chiesto l’autorizzazione a far uscire il foglio dal carcere per consegnarlo ai suoi difensori. La Procura a quel punto aveva deciso di fermare il «balletto» epistolare, con la speranza di limitare evidentemente anche il grande clamore mediatico scatenato dalle missive, e aveva chiesto la limitazione della corrispondenza dei due detenuti.
La richiesta, accolta ieri mattina, è diventato un decreto notificato dietro le sbarre ai due indagati. Inoltre, in carcere, soprattutto negli ultimi giorni, sarebbero arrivati diversi pacchi e lettere indirizzati a Sabrina in occasione del suo 23esimo comp leanno. Intanto sempre il giudice Rosati avrebbe fatto sapere di non potersi pronunciare sull’opposizione presentata dai difensori di Sabrina al sopralluogo che il 14 febbraio prossimo i legali della famiglia di Sarah intendono compiere in casa Misseri ad Avetrana, col consenso già ricevuto da Cosima Serrano, madre di Sabrina.
Il giudice motiva la decisione con la circostanza che non gli è pervenuta richiesta di autorizzazione per compiere il sopralluogo, né la Procura è stata informata. Lo stesso giudice, una volta depositata la prova della notifica alle parti, dovrà decidere su un’altra richiesta di incidente probatorio avanzata dai difensori di Sabrina, su una lettera scritta a gennaio da Michele all’altra figlia, Valentina, in cui l’uomo chiede di tornare nel garage della sua abitazione per indicare agli inquirenti il punto esatto in cui sarebbe stata uccisa la nipote Sarah.