«Che senso ha portare i bambini in un luogo che sprigiona diossina?»
«Per chi da anni lotta per veder pubblicamente riconosciute le responsabilità dell’Ilva per aver reso Taranto la città più inquinata d’Europa è insostenibile apprendere che nella medesima fabbrica vengono condotte in visita le scolaresche. Quando ormai sono note anche ai sassi le conseguenze letali dei miasmi che incessantemente si riversano da quelle ciminiere, che senso può avere questa presunta attività didattica? Che cosa si vuole dimostrare? Che l’Ilva non è quella fabbrica inquinante che tutti conosciamo, ma una innocua Gardaland? Che ciò possa tornare comodo ai vertici dello stabilimento è del tutto evidente, ma ci si chiede quali motivazioni possano aver indotto dirigenti scolastici e docenti a programmare e realizzare queste “visite guidate” ad uno dei luoghi più malsani del mondo. Che cosa diranno mai le maestre ai loro ignari scolaretti? “Ecco, bambini, questa è l’industria che ha portato occupazione e benessere ai vostri nonni e ai vostri padri, che li ha tolti al duro lavoro dei campi, che ha consentito loro di avere una casa e una macchina, di fare le vacanze e comprare due o tre televisori…..provocando nel frattempo la completa distruzione di tutte le altre attività, allevamento, agricoltura, turismo? Senza dimenticare che, anche se nessuno lo dice, a Taranto ci sono almeno 1200 morti di tumore all’anno, è non possibile che questo accada senza la presenza di inquinanti altamente pericolosi, sicuramente emessi da tutte le industrie presenti sul territorio.
Non sappiamo se i genitori siano del tutto consapevoli del significato del gesto compiuto dando il loro assenso a queste visite, non solo per quanto attiene alle immediate conseguenze sulla salute dei loro figli, che, il buon senso, suggerirebbe di tenere il più lontano possibile da quel luogo, ma anche rispetto a quanti nella loro carne e nel loro sangue pagano ogni giorno, da innocenti, il prezzo di scelte economiche sbagliate. Invece che far entrare i bambini nell’Ilva facessero entrare l’Arpa con le loro centraline per il monitoraggio in continuo. I vertici del siderurgico si mostrassero trasparenti quando si parla di salute della cittadinanza e dei lavoratori, invece che nascondere il fallimento di tutte le migliori tecnologie utilizzate per l’abbattimento dell’inquinamento.
Per quanto riguarda i bambini, questi dovrebbero entrare in un’azienda cosi pericolosa, solo se sarà verificato in modo incontrovertibile, limpido e trasparente che l’azienda è in linea con i limiti di legge e cioè solo quando i monitoraggi saranno effettuati, non come ora, da come si apprende quotidianamente da varie fonti, anche con dichiarazioni giornalistiche, che il controllato è anche il controllore.
Concludiamo, dicendo che considerata la drammaticità della situazione, chiediamo, a tutte le istituzioni preposte, di avviare un’indagine epidemiologica, ormai urgente e molto attesa dalla popolazione di Taranto, per determinare il livello di contaminazione presente nella popolazione».
Verdi per la Costituente Ecologista
Provincia di Taranto