venerdì 20 settembre 2024


17/02/2011 07:30:35 - Avetrana - Attualità

San Valentino a casa Missseri

 
Seppur sgomitando tra l’ondata canterina di Sanremo e quella molto più mielosa di San Valentino, come ormai da appuntamento fisso sette mesi a questa parte, non sono mancate, neanche questa settimana, le buone nuove dal fortino Misseri-Serrano.
Infatti, i legali della signora Concetta hanno detto un fermo no alla querelle di versioni, colpi di scena e d ulteriori depistaggi degli ex parenti, entrando solennemente sulla scena del delitto il 14 febbraio scorso accompagnati dai Ris e dal consulente di parte della famiglia Scazzi, in primis il generale Garofano.
Lo scopo è chiaro: riuscire a stabilire con certezza ciò che manca al quadro investigativo relativamente a luogo ed ora del delitto. Il sospetto più volte manifestato è che Sarah sia stata uccisa in casa secondo dinamiche ancora tutte da accertare, non alle 14.42 e per mano di una sola o più persone, che poi sarebbero state impegnate sin da subito in una sorta di gioco di squadra al depistaggio.
Inoltre le ultime indiscrezioni balzate di palo in frasca su tutti i mezzi di informazione, preannunciano delle new entry ufficiali nell’inchiesta, in qualità di indagati come corresponsabili dell’occultamento di cadavere, per via della eccessiva e tempestiva modalità con cui Michele Misseri si sarebbe sbarazzato del cadavere in un lasso si tempo compreso tra le 15 e le 15.45, mentre la figlia Sabrina teneva l’amica Mariangela Spagnoletti, sua principale accusatrice, lontana dal luogo del delitto.
Al vaglio, nuovamente le celle della telefonia mobile che hanno registrato le telefonate hot decisamente copiose di Michele a familiari e parentado tra San Pancrazio e contrada Mosca, la zona della tomba di Sarah in quel periodo di tempo.
Insomma, gli investigatori lavorano h 24 per strappare un qualche indizio in più utile alle indagine in assenza di riscontri determinanti per la risoluzione definitiva del giallo, venuti dall’esame autoptico e dalle ricerche dei Ris e del Rac sul mare magnum di oggetti, indumenti, automobili, perizie calligrafiche, zavorre di un’indagine ancorata al nulla mediaticamente guidata dallo stuolo di avvocati ballerini in ogni senso.
Su tutti tuonano le ovvie parole della mamma di Sarah che non ne può più di notizie a getto d’inchiostro continuo che fanno della figlia quindicenne morta non si come, dove, quando perché e per colpa di chi, divenuta un optional nella storia a puntate raccontata dallo storyteller di Avetrana.
Ciò rispetto ad un’inchiesta che resta legata al bisogno del cognato di liberarsi a fasi alterne del controllo asfissiante delle donne di casa smentendo subito dopo le sue elucubrazioni in pensieri e parole rese nelle missive, agli avvocati o nel corso di pseudo interviste rilasciate a politici e ospiti di passaggio nella sua cella e nel carcere di Taranto in cui è detenuto.
Dichiarazioni da uovo Kinder che smentiscono il già detto, infischiandosene di quanto cristallizzato in sede di incidente probatorio e rimettendo in gioco tutto ed il contrario di tutto.
Se la calma e la pazienza sono le virtù dei forti adesso, forse, si sta davvero esagerando.
 
Mimmo Palummieri










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