venerdì 20 settembre 2024


23/02/2011 17:07:07 - Avetrana - Attualità

Tutti insieme appassionatamente

 
Il giro di quadriglia di casa Misseri si arricchisce di vecchi e nuovi protagonisti. Formalmente indagati ed arrestati all’alba di oggi, 23 febbraio, il fratello ed il nipote di Michele, Carmine e Cosimo Cosma, accusati ufficialmente di concorso in soppressione di cadavere, con un’ordinanza di custodia cautelare firmata dagli inquirenti Rosati, Buccoliero, Argentino, e trattenuti sin da quando sono stati prelevati dalle loro abitazioni, nella Procura di Taranto per estorcere loro la tanto attesa verità su quel 26 agosto.
Ebbene sì, alla fine escono dall’anonimato i nomi di quei sospettati eccellenti più volte intravisti nelle fasi dell’inchiesta che a partire da questo momento, peraltro decisivo per le indagini, entrano nel vivo della questione irrisolta Sarah Scazzi.
Ad incastrali, secondo le tesi dell’accusa, due telefonate precise, nelle mani degli inquirenti, durante diverse intercettazioni ambientali, dal contenuto sospetto vagliato dagli investigatori ed all’origine di questo ulteriore smacco alla memoria della povera Sarah.
Michele non poteva aver fatto tutto da solo, lo hanno sempre dichiarato gli addetti ai lavori ed ora è chiaro e certificato. Una serie di copiose telefonate tra gli uomini del clan Misseri spiegherebbe momenti salienti per la risoluzione del caso, relativamente ai tempi rapidi di sepoltura della ragazza e per giunta per mano del solo Michele.
Ad occultare il cadavere gli uomini della casa, invitati con scambi criptati durante telefonate tra le 15 e le 15.40 dallo stesso contadino di Avetrana che chiese la complicità di quello che era molto più di un fratello di sangue, sino a renderlo coprotagonista di un omicido.
Nella caserma dei carabinieri di Manduria anche le mogli dei nuovi arrestati per verificare il loro livello di complicità nella vicenda. Un vero e proprio condominio Misseri nel carcere di Taranto divenuto il club del team killer di Avetrana, con lo strascico di un provvedimento restrittivo pesante imposto alle matricole della struttura detentiva: divieto assoluto di parlare con gli avvocati.
Particolare anche la motivazione degli inquirenti: se Sabrina è stata impegnata in un’azione di depistaggio già dai primi momenti dell’omicidio, i due uomini hanno reiterato un copione di bugie, ripetuto a riprese negli interrogatori, che stavolta evidentemente non è servito se la Procura ha deciso di dire basta.
«Le indagini sono a buon punto, ma molta strada c’è ancora da fare», ha detto il Procuratore Franco Sebastio nel corso della conferenza stampa di stamane, preannunciando ancora nuovi colpi di scena,aggiungendo che l’ordinanza restrittiva è giunta nel momento in cui si faceva più forte la possibilità di inquinamento delle prove da parte di Carmine e Cosimo Misseri.
Tutta da chiarire anche l’accusa non meglio ancora specificata che ha spostato il capo di imputazione dall’occultamento in soppressione e sequestro di cadavere, lasciando intravedere l’eventualità di una qualche fase successiva al 26 agosto totalmente a carico dei nuovi indagati.
Insomma tanta carne a cuocere che ancora spaventa e disorienta perché Sarah proprio non la meritava la fine che ha fatto.
 
Mimmo Palummieri










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