Cosimo Cosma e Carmine Misseri respingono ogni addebito
Niente nuove dall’interrogatorio di garanzia dei nuovi inquilini del carcere di Taranto, aderenti alla Misseri Family, Cosimo Cosma e Carmine Misseri. Si proclamano innocenti e totalmente estranei alle accuse che vengono loro addebitate, relativamente al concorso in soppressione del cadavere della povera Sarah.
Gli inquirenti confermano la verità negata da sempre dai protagonisti della sit-com di casa nostra e cioè che a fare tutto in tempi ridottissimi sia stato l’uomo bionico Michele.
Secondo la Procura di Taranto il contadino di Avetrana avrebbe chiesto al fratello ed al nipote aiuto per sbarazzarsi dei resti della nipote in quel caldo 26 agosto, come risulta dalle intercettazioni ambientali che li inchiodano, decretandone l’ingresso ufficiale
da indagati nell’indagine del secolo. L’ultim’ora addirittura ipotizza, con molta convinzione, la sepoltura postuma in fondo al pozzo nelle ore immediatamente dopo la morte della quindicenne, magari in serata, se non il giorno dopo ad opera del coroner Michele accompagnato dai familiari, il cui rewind in fase di interrogatorio ha insospettito gli inquirenti, certi che il duo aggiuntosi abbia recitato un copione, ripetuto a più riprese nel tentativo di stigmatizzare un qualsiasi tipo di lapsus freudiano o di zona d’ombra nella narrazione nei verbali resi al Gip.
Resta ancora tutta da chiarire e priva di certezze la fase dell’omicidio vero e proprio, ancorata al quiz o rebus casa si, garage no, magari viceversa, soprattutto all’indomani
dello scoop targato Mediaset che ci ha mostrato la tana del lupo, la villetta di via Deledda con il suo squarcio di quotidianità fissata tra il primo ed il dopo di una tragedia di cui restano immobili le camicie a quadri dello zio Michele in bella mostra. Intanto si moltiplicano i sospetti a carico di Cosima Misseri, soprattutto alla luce degli arresti in guanti bianchi di questi giorni, che testimoniano una sorta di patto massonico della famiglia Misseri, e che potrebbero presto vederla sul banco degli imputati, dopo essere stata sfiorata dall’inchiesta.
Sicuramente il fortino Mimina Scorrano, com’è stata soprannominata da più parti, la vedova bianca di Avetrana, potrebbe portate un contributo decisivo all’inchiesta prossima la processo, svelando tutti i retroscena di una vicenda che tiene con il fiato sospeso l’opinione pubblica da oltre sei mesi.
Dichiaratasi estranea a i fatti, la sign. Misseri ha opposto molti non so nel corso degli interrogatori di magistrati ed inquirenti, negando ogni coinvolgimento della figlia Sabrina chiamata in correità dal padre prima e poi indicata come unica responsabile dopo.
A lei va imputata la defaillance dell’avv. Daniele Galoppa, guru dell’esistenza del marito, sulla bocca dello stomaco alle amazzoni del villino di via Deledda accusato di aver solleticato il testosterone di Michele, ribellatosi allo status quo ante del letto coniugale, uscendo la classica testa fuori dal sacco venendo meno evidentemente a quel patto per codardia o per coscienza che ha gettato nelle fauci della giustizia la dolce e indifesa Sabrina.
Insomma, nonostante l’ennesimo giro di boa e colpo di scena, tutto cambia affinché nulla cambi. La posta in gioco è veramente alta per il clan Misseri al gran completo, riunito intorno al tavolo della giustizia, come nella migliore tradizione dei film gialli alla Poirot.
Chi è dunque il solo e l’unico assassino? Killer solitario o complicità di massa?
Mimmo Palummieri