«Non si può imporre lo scarico a mare, neppure del “troppo pieno”»
«Da anni l’associazione “Grande Salento” segue l’evolversi della vicenda del depuratore (senza strumentalismi e/o sottovalutazioni) che tanto fa discutere i cittadini dei paesi interessati ed in modo particolare i concittadini di Avetrana.
All’incontro di ieri presso la sala consiliare del Comune di Manduria, oltre ai rappresentanti istituzionali dei Comuni, della Provincia di Taranto e della Regione Puglia, è stata invitata anche l’ AQP.
Fermo restando che la volontà unanime è quella di dotare i comuni di un depuratore prima possibile, la sua posizione è e rimane una scelta miope ed infelice, voluta dai tecnici dell’Aqp e consigliata all’epoca dal Comune di Manduria.
La decisione di proporre lo SCARICO A MARE dell’acqua, seppur depurata al massimo possibile e prevista dalle norme, E’ RESPINTA DECISAMENTE DA TUTTI I CITTADINI.
Per questo motivo sarebbe stato opportuno che alla discussione fossero stati chiamati anche i rappresentanti del Consorzio dell’ARNEO, in quanto tecnici utili per assumere una posizione sulla possibile e necessaria utilizzazione delle acque reflue depurate in agricoltura.
L’errata decisione di sversare a mare l’acqua dolce depurata anche solo per il “troppo pieno” difficilmente potrà essere imposta ai cittadini.
Tra l’altro il sito individuato è nell’area SIC di Torre Columena, con praterie di Poseidonia oceanica ed è tra due AREE PROTETTE Regionali (Salina dei Monaci e Chidro) il che mal si concilia con questa incomprensibile scelta ambientale capace di distruggere in un solo colpo i tentativi di sviluppare un turismo ecocompatibile».
Associazione Grande Salento