I frontisti non possono raggiungere i loro terreni
L’ambientalista Mimmo Carrieri sollecita l’Anas di rimuovere le situazioni di pericolo esistenti in un cavalcavia di un tratto della strada “Bradanico-Salentina” in agro di Sava, privo di balaustre o reti di protezione. L’Anas, dopo qualche giorno, interviene scavando nelle due parti iniziali del cavalcavia e impedendo, di fatto, il passaggio ad auto, macchinari agricoli o bici.
«Questa “cattedrale nel deserto”, di pessimo impatto ambientale, eterna incompiuta, che attraversa per chilometri aree agricole espropriate, utilizzata come “discarica a cielo aperto” di materiali speciali e speciali pericolosi di diversa natura, non solo rappresenta un pericolo per l’incolumità pubblica, ma in alcuni tratti è anche oggetto di intralcio al lavoro di routine per quegli agricoltori proprietari dei terreni confinanti» prende ora nota lo stesso Carrieri, che ricorda il suo precedente esposto del 15 gennaio. «Avevo segnalato una situazione di pericolo venutasi a creare sul cavalcavia della S.P. 93 (Sava-Francavilla Fontana), dove, in adiacenza al medesimo, risiedono stabilmente alcune famiglie. Spesso era capitato che dei bambini, sfuggendo al controllo dei genitori, si erano inerpicati lungo la strada sino ad arrivare in cima al cavalcavia, ad un’altezza di circa 10 metri dalla sottostante arteria stradale a consistente traffico veicolare».
Ci si attendevano gli interventi di messa in sicurezza, invece l’Anas (o chi per lei) ha optato per una decisione più drastica.
«Nei giorni scorsi, alcuni proprietari di fondi agricoli hanno avuto la sgradita sorpresa di non poter più accedere nella loro proprietà» fa presente Carrieri. «Cosa è accaduto? Anziché mettere in sicurezza i ponti-cavalcavia con parapetti che potessero evitare eventuali incidenti, si è pensato di “tagliare e sbarrare” le strade di accesso non solo al tratto di strada che conduce verso il Comune di Manduria, ma di sbarrare e tagliare anche un tratto di circa 700 metri di strada che conduce “unicamente” verso i terreni agricoli. Era stata la stessa ANAS che, al momento dell’esproprio, aveva realizzato degli scivoli in cemento in modo tale da agevolare ai singoli proprietari il transito dei mezzi agricoli. Ovviamente la decisione sta creando evidenti difficoltà ai proprietari dei poderi che non sanno come accedere nei loro fondi e che sono quindi impossibilitati ad eseguire i lavori necessari nelle rispettive proprietà. Peraltro non è stato neppure risolto il problema della sicurezza, considerato che i bambini possono accedere al cavalcavia dalle zone laterali».