La posizione della minoranza
«La confusione, il disagio e i danni arrecati ai contribuenti meritano l’attenzione del Consiglio Comunale».
E’ iniziato così la lunghissima relazione che Leo Girardi, capogruppo dell’omonima lista, ha tenuto nella seduta dell’altro ieri del consesso, anche a nome di tutta la minoranza. Girardi ha compiuto un ampio balzo a ritroso. E’ partito dalla decisione della commissario straordinario Lombardo di esternalizzare il servizio. Gara che fu poi aggiudicata, dall’Amministrazione Tommasino, alla società Censum. Un paio di anni fa la retromarcia: si è tentato di far gestire all’Ufficio Tributi tutta la mole di lavoro.
«Questa decisione non ha fornito gli effetti sperati perché i dipendenti sono solo tre» ha rimarcato Girardi. «Nel giugno 2015 l’allora assessore Turco, in un passaggio di una sua relazione, lasciava intendere che la gestione diretta non avrebbe comportato problemi, ma in un altro sosteneva la necessità di far ricorso ad altre unità lavorative. Fu ipotizzato di dar vita ad un progetto obiettivo, prelevando dal fondo di ripartizione 40mila euro. Ma le difficoltà, grossolane, sono emerse tutte nitidamente. Siamo in una situazione di baraonda e non si sa più se continuare con l’internalizzazione o se affidare il servizio all’esterno».
Girardi ha anche contestato la decisione dell’Amministrazione di far pagare tre rate di Tari in appena 15 giorni.
«In Consiglio Comunale, nel luglio scorso, era stato deciso di far pagare una rata ogni 60 giorni. Per variare quella decisione bisognava ritornare in Consiglio».
Poi ha fatto notare come sulla Tari è stata nuovamente applicata l’addizionale ex Eca, che non sarebbe dovuta.
«I contribuenti non hanno pagato neppure un centesimo in più» è stata la risposta dell’assessore Lariccia e del sindaco Massafra. «Ammesso e non concesso (perché ancora non è chiaro) che quell’imposta non sia dovuta, comunque, per legge, i contribuenti avrebbero dovuto coprire, con la Tari, l’intero importo del costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Sostanzialmente, quindi, non sarebbe cambiato nulla».
Inizialmente Girardi, anche come forma di replica al sindaco che aveva invitato la maggioranza di bocciare la proposta di delibera della minoranza, aveva chiesto che venisse posta ai voti. Dopo un chiarimento fra le parti (al quale ha contributo anche la consigliera Maria Grazia Cascarano) e all’impegno assunto di riconfrontarsi sull’argomento quando il quadro sarà più nitido, ha poi annunciato la volontà di ritirarla.