Il resoconto del Consiglio Comunale dell’altro ieri sera
«Invito a stare tutti più tranquilli. Nessun ospedale sarà declassato, anche perché sinora non esisteva una classificazione. Esisteva una massa informe di strutture ospedaliere, senza alcuna programmazione e senza alcun criterio. Con nuovo Piano di Riordino, ora si saprà “chi fa cosa”».
Il direttore generale della Asl, Stefano Rossi, ha tentato una difesa .. d’ufficio del Piano di Riordino. Anche se avrebbe potuto, come Pilato, lavarsi le mani, limitandosi a rimarcare come la direzione di ogni Asl sia solo l’esecutrice di decisioni assunte altrove.
«Si va verso una razionalizzazione dell’offerta dei servizi» ha annunciato Rossi. «Un provvedimento necessario in quanto le risorse sono limitate. Ma la definizione di ospedale di base non deve suonare come “infamante”. Manduria non chiude. Un esempio? I posti di Medicina passano da 24 a 32 e, inoltre, vengono istituiti 12 posti per la lungodegenza. Grottaglie non chiude: sarà trasformato in un Polo di Riabilitazione, servizio che serve come il pane».
Difesa che però non ha convinto nessuno.
«Mentre interveniva il direttore Rossi mi è ritornata in mente una canzoncina che cantavo spesso da piccola» è stata la replica della consigliera regionale Francesca Franzoso. «Il suo ritornello diceva che “con un po’ di zucchero la piccola va giù”. Ebbene, Rossi ha tentato di versare tantissimo zucchero per farci ingoiare una piccola molto amara per Manduria, Grottaglie e per tutto il resto della nostra provincia. Nel DM 70 si fa riferimento ad alcune eccezioni: nella nostra provincia queste eccezioni sono costituite dai dati epidemiologici. Basta fare battaglie fra poveri: io mi sento tarantina e mi batterò affinchè sia conferita dignità e decoro alla nostra sanità».
Mentre il presidente del Consiglio Comunale, Enzo Andrisano, ha reso noto che dal primo aprile saranno sospesi al “Giannuzzi” i ricoveri nel reparto di Pediatria (saranno attivati due posti letto di osservazione pediatrica breve al Pronto Soccorso), il sindaco Roberto Massafra ha criticato il Piano di Riordino, definendolo disumano.
«Il vero bubbone è costituito dalla migrazione sanitaria verso le regioni del centro e del nord Italia» ha affermato Massafra. «Non è certo classificando Castellaneta come ospedale di primo livello che si risparmierà qualcosa nella migrazione di quella parte della provincia verso l’ospedale di Matera».
Molto tecnico e lineare l’intervento del consigliere regionale Donato Pentassuglia, che ha indicato i nodi sui quali intervenire per produrre il risparmio: protesi e ausili, centrale unica di acquisti e farmaceutica.
«In Puglia siamo in ritardo» ha ricordato. «La Toscana ha ottenuto 600 milioni di euro dopo aver fatto decollare la centrale unica di acquisto».