MANDURIA - Piano regionale sui rifiuti, Agostino Capogrosso: «Sarebbe stato opportuno che la proposta di emendamento presentata dal Comune di Manduria fosse stata discussa e approvata in sede di Consiglio regionale»
  • domenica 02 febbraio 2025

MANDURIA - Piano regionale sui rifiuti, Agostino Capogrosso: «Sarebbe stato opportuno che la proposta di emendamento presentata dal Comune di Manduria fosse stata discussa e approvata in sede di Consiglio regionale»

20/12/2021 09:05:55 - Manduria - Attualità

«Occorrerà certamente una presa di posizione importante per scongiurare che il residuo (scarti da avviare a smaltimento in discarica) derivante dall’impianto TMB (che resta operativo fino al 2037 con inserimento anche di una linea REMAT a monte dello stesso) non venga allocato c/o la discarica “Li Cicci” come “colmamento di volumetrie residue»

Sul nuovo Piano regionale dei rifiuti e sui riflessi che esso avrà nella città di Manduria, interviene il presidente della quarta Commissione consiliare, Agostino Capogrosso. Ecco le sue riflessioni.

«Con riferimento al Piano Regionale sui Rifiuti ed alla proposta di emendamento presentata dal Comune di Manduria, prendiamo atto e ringraziamo il consigliere Galante per l’interessamento alla problematica della nostra città, sottoposta ad AGER, al Direttore del Dipartimento Ambiente della Regione e all’ass. Maraschio. Sarebbe stato tuttavia auspicabile, un intervento pubblico in occasione della seduta del Consiglio Regionale tenutasi lo scorso 14 dicembre, attraverso la lettura della proposta di emendamento sopra richiamata, risultante dai lavori effettuati in Commissione Ambiente del Comune di Manduria. Ciò avrebbe senz'altro dato alla città maggiori rassicurazioni non solo “verbali”, ma tangibili, poiché fornite in un consesso istituzionale quale appunto il Consiglio regionale.

Ad ogni modo adesso, occorrerà certamente una presa di posizione importante per scongiurare che il residuo (scarti da avviare a smaltimento in discarica) derivante dall’impianto TMB (che resta operativo fino al 2037 con inserimento anche di una linea REMAT a monte dello stesso) non venga allocato c/o la discarica “Li Cicci” come “colmamento di volumetrie residue”, come invece previsto nel Piano Regionale dei Rifiuti, anche alla luce della chiusura della discarica Manduriambiente attesa per il 2022.

Purtroppo, infatti, la discarica “Li Cicci” viene individuata dal Piano tra quelle per le quali è necessario provvedere alla chiusura definitiva “privilegiando”, ove sia necessario procedere al “colmamento di volumetrie residue”, l’utilizzo della frazione organica stabilizzata (FO.S), in uscita dagli impianti TMB, con un IRD (indice respirometrico dinamico) uguale o inferiore a 400 mgO2*kgSV-1*h-1!

Tutto ciò, quindi, nonostante la discarica “Li Cicci” sia già oggetto di lavori di bonifica ambientale!

E dunque, a parte l’impianto di trattamento FORSU richiesto da Manduriambiente e non più previsto nel Piano Regionale, a noi il quadro non risulta al momento ancora confortante!

Pertanto, come anzidetto, piuttosto che lanciare proclami comunicando di aver fornito “contributi determinanti”, sarebbe stato più opportuno un intervento pubblico sul tema, direttamente in Consiglio regionale, approfittando della pec del Comune di Manduria e dell’argomento oggetto di

discussione (il Piano Regionale dei Rifiuti). A questo punto ci auguriamo che effettivamente non venga concesso alcun ampliamento e che la discarica venga dismessa una volta esaurita la capacità volumetrica autorizzata, prevista appunto per il 2022. Ci auspichiamo inoltre, che si dia realmente seguito all'impegno assunto di organizzare incontri sul territorio con AGER per “un confronto diretto" in Commissione Ambiente, con il Comune di Manduria e con i cittadini stessi.

Saranno infatti i manduriani e la politica locale tutta, a vigilare sugli sviluppi di questa ennesima triste vicenda, poichè non si intende consentire nessun'altra operazione che possa ulteriormente aggravare le già precarie condizioni ambientali e sanitarie di una comunità che conta una altissima percentuale di malati oncologici».





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