MANDURIA - Il resoconto dei tre interessanti incontri dell'ultima settimana di attività del centro culturale di formazione permanente 'Plinio il Vecchio'
  • domenica 02 febbraio 2025

MANDURIA - Il resoconto dei tre interessanti incontri dell'ultima settimana di attività del centro culturale di formazione permanente 'Plinio il Vecchio'

02/02/2025 08:56:50 - Manduria - Attualità

Sono intervenuti l’avv. Giuseppe Pio Capogrosso, la dott.ssa Marinella Martina e il prof. Giovanni Sammarco

 

Martedì 28 gennaio: avv. Giuseppe Pio Capogrosso “Presentazione Progetto Archivio Arnò”

L’argomento è stato esposto, inizialmente dell’architetto Caterina Arnò, proprietaria dell’Archivio, la quale ha raccontato come si trovi in possesso che proviene dalla sua famiglia e che contiene: libri, volumi; corrispondenze, almanacchiecc. Possono ammirarsi documenti, anche inediti, che trattano della storia manduriana, in particolare ed anche dei pasi vicini, che vanno dagli inizi del 1600 sino ai giorni d’oggi.

L’avvocato Capogrosso, invece ha illustrato il progetto e ciò che si prefigge: fare conoscere la storia di Manduria sin da XVII scolo a quanta più gente è possibile.

Ha detto che esiste una prima catalogazione che ha diviso le pere a seconda l’argomento: medicina, diritto, letteratura, filosofia, atti notarili, note di spesa ecc.

Nel corso della visione di tali documenti è stato ritrovato un manoscritto che si attribuisce a Fra Pietro Rasea, di Manduria dotto monaco domenicano.

Il relatore ha descritto tale prezioso documento e le sue origini (molto probabilmente trattasi di unica copia, rara e preziosa) accompagnandolo con delle foto descrittive e raccontando la storia, anche familiare di questo monaco. 

Ha concluso dicendo che questo Archivio, ci riserverà altre ricche sorprese e notizie che saranno messe a disposizione di tutti gli interessati.

Giovedì 30 gennaio: dott.ssa Marinella Martini – Dirigente Commissariato della Polizia di Stato di Manduria “Diritti e doveri: un equilibrio fragile tra conquiste e fragilità”

Anche quest’anno l’Associazione Culturale “Plinio il Vecchio” propone l’iniziativa “Incontro con le Istituzioni”, affrontando una tematica di scottante attualità: I diritti ed i doveri del cittadino.

Come disse NorbertoBobbio, filosofo, giurista e politologo torinese vissuto tra il 1909 e il 2004: “I nostri diritti non sono altro che i doveri degli altri nei nostri confronti”.    

È da questa frase che si è tratta l’ispirazione per affrontare, con l’aiuto di autorevoli rappresentanti delle Istituzioni, il tema dei DIRITTI e DOVERI del Cittadino.

Partendo dalla definizione di cittadinanza e di Cittadino, guardando allo Stato come collettività e al cittadino come al singolo membro della collettività e cercando di puntualizzare cosa siano esattamente i “doveri” e i “diritti”, si intende arrivare a scoprire che diritti e doveri sono facce della stessa medaglia.  Non ci sarebbero diritti se non ci fossero doveri, e viceversa;superando la maggiore enfatizzazione sui diritti piuttosto che sui doveri che oggi purtroppo si riscontra. Tutto ciò consci del fatto chei diritti sono sacrosanti e vanno tutelati. Se però si pensa di continuare a vivere di soli diritti, di diritti si morirà. 

Gli incontri sono iniziati il 30 gennaio u.s. con l’intervento della dott. Marinella Martina, dirigente Commissariato Manduria, di fronte a un uditorio attento e caratterizzato da una significativa presenza di rappresentanze delle scuole.

La dott. Martina ha proposto una puntuale definizione dei diritti con articolati riferimenti che spaziano dal Codice di Hammurabi (XVIII secolo a.C.), alla Costituzione degli Stati Uniti d’America (1788), alla Rivoluzione Francese (1789), alla Costituzione Italiana (gennaio 1948) fino a giungere alla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo (dicembre 1948).

Particolare enfasi la Relatrice ha posto nei riferimenti alla Costituzione Italiana addentrandosi negli articoli fondamentali caratterizzanti il “viver civile” della nostra comunità nazionale.

Lo stesso percorso è stato seguito per quanto attiene ai doveri, da quelli derivanti dalla legge a quelli tipicamente “morali”; la Relatrice, anche in questo caso, ha fatto ricorso a puntuali riferimenti alla Costituzione Italiana, evidenziandone la modernità e l’attualità dei suoi dettami.

Ricorrendo ancora ad esempi e citazioni la Relatrice ha evidenziato la necessità dell’armonica coesistenza e del necessario bilanciamento tra diritti e doveri. E, soprattutto, ha indicato come indispensabile l’esercizio “attivo” dei doveri, in un ambito allargato di comunità responsabile e partecipativa, riallacciandosi quindi al concetto, spesso richiamato, della Cittadinanza Attiva.

La Relatrice si è quindi resa disponibile ad un vivace e stimolante scambio di idee con gli intervenuti, segnatamente con i più giovani, concludendo un incontro assolutamente proficuo e di grande impatto.

Venerdì 31 gennaio: prof. Giovanni Sammarco “L’ebraismo e l’antisemitismo tra storia e poesia: nascita del popolo ebraico

l tema dell'esilio degli Ebrei in terra di Babilonia ha trovato vasta eco artistica sia in campo poetico che in campo musicale. Un esempio concreto è il salmo 137 che canta appunto l'esilio degli ebrei lungo i fiumi di Babilonia e che affida alla forza concreta della poesia il dolore di un popolo per il suo vivere in terra straniera, ma anche la speranza di un ritorno. Infatti essi chiamano questa esperienza Galut il cui significato presuppone la speranza di un ritorno nella terra natia. gli ebrei rifiutano di profanare le melodie del tempio in terra straniera e di oppressori. Il salmo si apre con una scena carica di malinconia. Gli ebrei siedono presso i fiumi di Babilonia .la postura "sedere e piangere" simboleggia lo sconforto che occupa il loro cuore. E' un lamento collettivo .la richiesta dei carcerieri di cantare i canti di Sion accentua l'umiliazione subita. Ma essi rifiutano di profanare ciò che è sacro e giurano solennemente di essere fedeli al punto da desiderare la paralisi degli arti. Gerusalemme non è solo un luogo geografico, ma soprattutto spirituale e identitario. Il salmo è un grido di giustizia per la sofferenza di un popolo intero. La fedeltà rafforza il rapporto con Dio. La lirica "alle fronde dei salici" fa eco al salmo 137, in essa il poeta Quasimodo assume un impegno morale e civile che invia a tutti gli uomini. Il poeta rievoca l'orrore della occupazione tedesca dell'Italia, l'oppressione e le rappresaglie. Anche la poesia tace dinnanzi a tanto orrore. I tedeschi lasciavano abbandonati i cadaveri per più giorni affinché fossero monito per la popolazione. Anche l'erba si ghiaccia dinnanzi a tanto orrore. L'urlo della madre è immagine reale. Esso è senza fine e il suono "onomatopeico" dell'urlo esprime una disperazione infinita servendosi della sinestesia in quanto urlo attiene al campo dell'udito e nero a quello visivo. Il salice inoltre è l'albero del pianto e il triste vento rievoca angoscia.

Programma settimana 4 – 7 febbraio:

Martedì 4 febbraio: C. Arnò “La raccolta di Scipione Borghese-Prima Parte”;

Mercoledì 5 febbraio: M. G. Andrisano “Problema difficile della coscienza”;

Giovedì 6 febbraio: E. Tarentini “L’infosfera, l’oceano digitale in cui navighiamo”;

Venerdì 7 febbraio: G. Sammarco “Ebraismo e antisemitismo tra storia e poesia: nascita del popolo ebraico”





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