venerdì 29 novembre 2024


07/10/2012 10:16:47 - Manduria - Attualità

Nelle ultime settimane un’associazione di Manduria ha chiesto di poterlo gestire a costo zero per il Comune

 
E’ il simbolo della città. Racconta la sua storia millenaria ed è testimone della presenza della civiltà messapica. Ma, da oltre due anni, attende un gestore esperto e capace, che lo sappia valorizzare.
Il riferimento è per il parco archeologico della civiltà messapica. Passata la stagione estiva tutto è tornato nell’oblio, come sempre accade da alcuni anni a questa parte.
A dir la verità, in prossimità dell’estate, il Comune ha pubblicato un bando per l’affidamento della sua gestione a costo zero per 18 mesi. Comune che ha preventivamente chiesto un parere alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia in merito alle competenze da richiedere ai partecipanti alla gara. Fra questi, la Soprintendenza ha richiesto esperienza maturata nel settore specifico, capacità organizzativa ed economica, presenza di archeologi qualificati con referenze relative in particolare all’area geografica di riferimento.
Nel bando, anche se ufficialmente recepiti, di quei requisiti non abbiamo trovato traccia. L’invito era rivolto a tutti: addetti ai lavori, imprese, associazioni). Poichè a costo zero e per soli diciotto mesi (scaduti i quali il rapporto si sarebbe interrotto), l’impresa non era ardua.
Il risultato finale? Nessuno ha partecipato alla gara, ad eccezione di tre soggetti, riuniti in un associazione temporanea d’impresa. Associazione che è stata però estromessa in quanto la documentazione presentata era priva della dichiarazione costitutiva dell’associazione.
In realtà, anche in presenza di questo atto, l’associazione temporanea di impresa avrebbe poi dovuto dimostrare di godere dei requisiti richiesti dalla Soprintendenza.
Il commissario straordinario Lombardo ha anche spiegato la ragione alla base della scelta di un periodo di gestione circoscritto: non intendeva vincolare la futura Amministrazione ad un impegno gravoso o comunque duraturo. Anche a costo di rinunciare di risolvere finalmente la critica situazione del parco archeologico, rendendolo nuovamente fruibile per tutto l’anno e gli anni a venire, offrendo la possibilità di farlo divenire finalmente quel fiore all’occhiello del turismo manduriano.
Negli ultimi tempi, intanto, si è profilata un’altra opportunità. Ci risulta che un nuovo soggetto abbia chiesto al commissario di poter ricevere l’affidamento diretto della struttura, a costo zero per il Comune. Si tratta di un’associazione da anni impegnata sul territorio manduriano e all’interno del Parco (durante la gestione Tarentini e anche dopo). Potrebbe essere, in assenza di elementi migliori e previa verifica dei requisiti richiesti dalla Soprintendenza, il candidato ottimale per l’affidamento del bene in questione. Allo stato attuale però non sembra che dal Comune ci sia stata una risposta.
Un’altra opportunità, pur di non tenere praticamente fermo il parco, potrebbe essere quella di sondare la disponibilità dell’ultimo gestore, l’azienda Tarentini.
Nel frattempo l’apertura e la chiusura del monumento che tutti invidiano a Manduria continua ad essere garantita dai volontari del Comune.
In attesa che una delle ricchezze (non solo culturali) più importanti della città possa essere nuovamente valorizzata e possa ritornare a richiamare turisti.










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