L’avv. Nardella: «Ho presentato nuova documentazione e i giudici si sono riservati di esaminarla»
E’ stato rinviato al 22 novembre prossimo il pronunciamento del Tar di Bari sul ricorso dei sei comuni del versante orientale della provincia di Taranto (Avetrana, Maruggio, Sava, Lizzano, Fragagnano e Torricella), sul piano di riordino ospedaliero e, in particolare, sulle penalizzazioni subite dall’ospedale “Giannuzzi” di Manduria. Ricorso, presentato dal legale Nazario Nardella, al quale si sono associati (“ad adiuvandum”), anche il consigliere provinciale Umberto Lanzo e il comitato pro-Giannuzzi”, ora presieduto da Tullio Mancino.
«Sono riuscito ad ottenere nuova, importante, documentazione dalla Asl» rende noto l’avv. Nardella. «Documentazione che ho prodotto ieri mattina in udienza. I giudici hanno decisivo di acquisirla e di esaminarla, aggiornando di conseguenza la seduta alla prima data utile, quella, appunto, del 22 novembre».
Nardella illustra i contenuti della nuova documentazione.
«Ho presentato i documenti relativi all’appalto dei lavori di ristrutturazione del reparto di Ostetricia, che risalgono al 2007» rende noto Nardella. «Lavori quasi subito sospesi e quindi mai completati. Nello stesso tempo c’è la documentazione da cui si evince come la Asl abbia “tagliato” gran parte del personale medico di Ostetricia. Pertanto, se il “Giannuzzi” non ha potuto raggiungere il tetto minimo di 750 parti, ciò è dovuto all’assenza di medici e anche alla chiusura del reparto negli ultimi due mesi del 2011. Se contrazione, insomma, c’è stata, le cause sono da addebitare alla disorganizzazione della Asl».
A Bari erano presenti, oltre al legale incaricato, i sindaci dei comuni di Maruggio (Chimienti), Lizzano (Macripò), Torricella (Depascale) e Fragagnano (Andrisano), il presidente del Consiglio Comunale di Sava (Gigante) e il presidente del comitato pro Giannuzzi (Mancino).
«Dagli atti presentati dalla difesa della Asl e dalla Regione arriva la conferma che le audizioni che si svolsero nel mese di luglio a Bari, presso la Regione Puglia, furono una farsa» afferma Nazario Nardella. «Infatti, la Asl e la Regione , ad un nostro preciso rilievo, sostengono che non è prevista la concertazione con gli enti locali prima dell’approvazione di enti di così importante rilevanza sociale. Pertanto, hanno approvato l’atto deliberativo prima delle audizioni di sindaci, consiglieri provinciali e regionali, rappresentanti di cittadini e di comitati. E’ uno schiaffo a quei rappresentanti delle istituzioni e di altri organismi, che si recarono a Bari con la convinzione che le proprie ragioni potessero essere tenute in considerazione da Regione e Asl…».