venerdì 29 novembre 2024


22/11/2012 11:13:31 - Manduria - Attualità

La leggenda narra che la pettola nacque a causa di una distrazione della casalinga

 
Basta un poco di lievito e la pettola va giù, la pettola va giù…. .
E no… cara la mia Mary Poppins, magari sarai anche una brava tata, o una brava maga, ma in fatti di cucina non sei molto ferrata. Non basta solo il lievito per realizzare questa pepita di prelibatezza di casa nostra tutta dorata, perché insieme al lievito occorrono farina, acqua tiepida e sale.
Per non parlare poi dell’ultimo ingrediente, il più importante e cioè le mani fatate di tante donne a prova di esperienza decennale con tanto di cv e di corsa ai titoli. Sicuramente non ci sarà la rima, ma la festa di Santa Cecilia inaugura il bagno nell’olio bollente e l’annuale eau d’huile per il sapore e l’odore che, da oggi, sino alla fine di gennaio farà di questo profumo il concorrente just number one rispetto alle più inebrianti delle collezioni di qualsiasi eccentrico stilista per ricercatezza ed esclusività. Forse non tutti sanno che a proposito delle origini di questa leccornia le leggende di sprecano nelle variabili, ma non nella costante che ha per protagonista una donna. Dopo aver impastato la farina e il lievito per farne del pane, una donna, almeno questa è l’unica certezza sino ad ora, la dimenticò per stare dietro ai pettegolezzi di una vicina che non vedeva da diversi giorni.
Dalle che dalle, evidentemente i pettegolezzi l’ebbero per la maggiore tanto da rendere inservibile la pasta per il pane. Presa dal panico, se non altro per evitare le ire del marito, la riciclò anticipando i periodi di magro economico, buttandola nell’olio caldo e trasformandola in ciò che è oggi.
Un’altra variante della storia colloca la donna sempre nel suo regno, in cucina, ma stavolta a rovinare la pasta del pane non fu il loquace gossip di una vicina, ma una più celestiale musica delle cornamuse dei pastori transumanti che la tennero occupata a lungo alla finestra.
La costante è la stessa e cioè la donna colta di sorpresa si chiede come avrebbe reagito il marito, ma non la variabile, perché, presa dall’ira, l’angelo del focolare, Cinderella, avrebbe gettato per aria la pasta a tocchetti, alcuni dei quali fecero canestro in una pentola di olio bollente. Eureka!!!
Il resto è storia dei nostri tempi seppur con la variabile delle declinazioni culinarie lungo lo stivale, confermando la costante che vuole l’esecuzione della ricetta dalle donne, nonostante il difendersi bene di molti signori uomini, non altrettanto bravi nel rimettere in ordine il focolare domestico. E sapete quante tavole sparagnine in tempi di guerra per penuria di alimenti ha salvato questo impasto così bon ton in tempi moderni? Tanti, ma proprio tanti, per non parlare della beneficenza tipicamente natalizia che rende la pettola la regina delle riffe più gettonate.
Almeno in questo periodo il colesterolo può aspettare, non vi pare ?
 
Mimmo Palummieri










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