venerdì 29 novembre 2024


04/01/2013 14:42:37 - Manduria - Attualità

Ecco i nomi dei 18 imprenditori che lo hanno fondato

 
A poche ore dalla sua costituzione, il comitato “Strade delle Masserie” ha già prodotto ed inviato all’Ufficio regionale preposto alle Valutazioni sugli Impatti Ambientali la propria opposizione ai tre progetti che prevedono l’attivazione di ben 63 mega pale eoliche fra i vigneti e gli uliveti di Manduria.
«La scelta del sito interessato dall’insediamento eolico trascende completamente da una ricognizione degli aspetti socioeconomici e delle tendenze in atto in termini di potenzialità e prospettive di sviluppo del territorio rurale» scrivono, nel documento, i 18 imprenditori che hanno dato vita al comitato (si tratta di Antonio Collura per masseria Lella; Francesco Catalano per masseria Li Mennuli; Francesco Selvaggi per masseria Reni; Arcangelo Giurioli; Velleda Budassi per masseria le Saette;
Simone Mussa per masseria Le Saette; Luca Migliaresi; Angela Magliulo; Fabio Magliuolo, proprietario oliveto secolare; Patrizia Nannucci, proprietaria oliveto; Orazio Mariggiò, proprietario oliveto e vigneto; Gianfranco Fino, proprietario di vigneti; Mariagrazia Di Lauro, per la masseria Potenti; Francesco Selvaggi per la masseria Paramonti; Domenico Friolo, proprietario di un vigneto; Nico Esposito per l’agriturismo La Fortuna; Ugo Giannarelli, proprietario di vigneti; Ferdinando Arnò, proprietario della pineta Monte d’Arena). «L’impatto di oltre 60 pale eoliche di oltre 100 mt di altezza sarebbe una violenza inaudita e andrebbe a stravolgere uno dei paesaggi più incantevoli ed integri del nostro territorio.
In particolare si è completamente omesso di considerare la presenza sul sito in questione di circa 20 masserie storiche e di grandissimo pregio architettonico risalenti al XXVI e XXVII sec: masseria La Lella, masseria Li Reni, masseria Le Saette, masseria Le Monache, masseria Paduli, masseria Potenti, masseria Paramonti, masseria Cinfarosa, masseria Corticauri, masseria I Castelli, masseria La Campanella, masseria Surani Grande e masseria Surani Piccola, masseria il Serpente, masseria Maserinò, masseria Marcantuddo, masseria 300 tomoli, Casine Selvaggi, Piacentini, Vento».
Le 63 torri eoliche andrebbero a compromettere anche un territorio ad alta vocazione agricola.
«Oltre alle masserie insistono sul territorio numerose aziende agricole, per una complessiva estensione di circa 5.000 ettari, specializzate nella produzione olivicola e vitivinicola di qualità. Manduria, con la sua DOCG Primitivo di Manduria, risulta essere la prima DOCG di Puglia ed il territorio su cui insiste codesto progetto è il cuore di questa denominazione, che attraverso il vino, quale strumento e veicolo di promozione del territorio, sta portando avanti con successo un progetto di salvaguardia e valorizzazione in termini di pregio ambientale, paesaggistico, storico architettonico.
Sullo stesso territorio sono operative avviate strutture agrituristiche e recettive di grande suggestione tali da rendere assolutamente ingiustificato il non inserimento di tali luoghi tra le aree assolutamente non idonee ad insediamenti eolici.
Le torri eoliche appaiono assolutamente irrispettosi dei progetti imprenditoriali in itinere: il danno che ne deriverebbe sarebbe ingentissimo per le imprese che hanno creduto e credono in questo territorio. L’insediamento eolico in questione provocherà evidenti conseguenze negative in termini di impatto ambientale visivo sul paesaggio, di rumore generato, di interferenze elettromagnetiche, di impatti negativi sulla flora e fauna presente».










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