Ecco il testo integrale del documento inviato all’Ufficio per la Valutazione dell’Impatto Ambientale
«Con riferimento alla procedura di V.I.A. in corso presso la Regione Puglia, relativa alla realizzazione di tre parchi eolici nel territorio di Manduria, il Consorzio Produttori Vini di Manduria ha stilato una nota, con proprie osservazioni sulla questione, già inviate alla Regione Puglia ufficio V.I.A. e che proponiamo di seguito.
Premesso che il successo di un vino è legato intimamente al suo territorio.
In un’epoca di globalizzazione e di diffusione nel mondo dei vitigni internazionali (quali Cabernet, Merlot, Chardonnay), soprattutto in paesi emergenti (in campo enoico) che riescono a produrre con prezzi altamente concorrenziali - sia per costi aziendali bassi ( vedi ad es. Sud Africa o paesi dell’Est europeo), o per grandissime dimensioni aziendali meccanizzabili (vedi Australia o Argentina) - l’affermazione di un vino in un territorio come il nostro con costi colturali alti e una esasperata frammentazione, può avvenire solo se presenta caratteristiche eccezionali, irripetibili altrove.
Occorre un vitigno particolare con qualità organolettiche che possono esaltarsi solo se prodotto in un specifico terroir.
Il concetto di terroir in campo enoico è molto complesso e continuamente studiato e attualizzato. Una delle ultime definizioni redatta in modo sintetico è quella del 2010 dell’ OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino) “ un concetto che si riferisce a un’area sulla quale si sviluppa un sapere collettivo delle interazioni tra un luogo fisico e biologico identificabile….” Particolare attenzione pone sulle condizioni pedoclimatiche, microclima, il ricercatore Augusto Bianchetti non trascurando il processo storico e culturale. Il famoso enologo Roberto Cipresso, soffermandosi sui vini di terroir, ribadisce che possono essere un vero e proprio oggetto culturale per la storia che rappresentano ed in molti casi assurgono a dignità di espressione artistica in grado di comunicare un messaggio forte per la percezione del fascino del luogo di produzione.
L’affermarsi nel consumatore del concetto di terroir è dimostrato dall’incrementarsi dell’enoturismo non solo di quello fisco ma anche virtuale.
Si vuole conoscere a fondo i luoghi di provenienza per percepirne l’impatto emozionale. Si sta sviluppando il concetto di tracciabilità (dal ceppo alla bottiglia) e molte aziende stanno dotando le proprie bottiglie di QR code per dare al consumatore, attraverso le Web maps, la possibilità di visitare il vigneto di provenienza ed il paesaggio circostante.
Il Primitivo di Manduria DOC deve il suo successo al suo particolare e interconnesso nelle sue varianti, terroir.
Premesso che uno ( o due) dei tre mega parchi eolici che interessano il territorio di Manduria, le cui autorizzazioni sono in itinere, dovrebbe sorgere su un’area che comprende le terre poste tra la strada Manduria - San Pietro, dove sorge uno sito archeologico di grande rilievo, e una zona protetta dove si trova l’ultimo baluardo superstite della foresta Oritana, il bosco delli Cuturi, e le due vie Manduria-Avetrana comprendendo anche la via della Pigna, dove dimorano i terreni più fertili di Manduria ( le cosiddette terre di paduli ), su cui sorgono i vigneti di Primitivo protagonisti nello scrivere la storia, presente e passata, del nostro vino e dove il suo particolare terroir rappresenta uno dei Cru più interessanti della nostra DOC.
Premesso che il parco eolico può, catturando l’energia del vento, modificare il microclima con conseguenze non prevedibili sull’ andamento biologico dei vigneti con variazioni non solo organolettiche ma anche di produttività.
Fonte di vibrazioni, rumore e possibilità di incidenti, il tutto acclarato da una vasta letteratura, molti organismi legiferanti europei ( ed oltre) sono propensi a porre una distanza di sicurezza di due chilometri per le abitazioni ed i luoghi di lavoro, per cui sarebbe pernicioso lavorare i terreni al disotto di detta distanza.
Verrà snaturato l’approccio storico, colturale e culturale, e l’impatto emozionale paesaggistico nell’intera zona, penalizzando fortemente il turismo.
Verrà a scemare l’interesse per questa zona con gravi danni economici non solo per il deprezzarsi dei terreni ma anche per il valore occupazionale.
Ma il danno sarà anche per la nostra cooperativa, il Consorzio Produttori Vini ( (400 soci per 800 ettari di vigna) che non solo ha puntato una buona parte del suo business sul turismo enoico ( ristrutturazione in atto per esaltare la sua struttura ottocentesca, museo, sale per degustazioni, cucina per piatti tipici, collaborazione con tur operator di tutto il globo, ecc…), ma anche perché vedrà coinvolti quei terreni, e quindi la produzione, sussistenti su quella zona, appartenenti a un numero elevato dei nostri soci.
Ma è tutta l’immagine del Primitivo di Manduria DOC che ne verrà a soffrire per questa porzione di territorio enoicamente violentato proprio ora che dopo tanti sforzi il nostro nettare si è affermato come vino nobile in tutto il mondo (ES, il Primitivo di Manduria DOC dell’azienda Fino, si è fregiato del riconoscimento unanime della stampa come miglior vino italiano ed è prodotto proprio in questa zona) e può fregiarsi della prima DOCG di Puglia.
Premesso che il sistema vino Primitivo nel nostro comune di Manduria è la principale “industria” con un movimento di danaro, compreso l’indotto, di oltre cento milioni di euro annualmente e garantisce un sostegno vitale a circa mille cittadini. Con la crisi imperante, con la ventilata chiusura dell’ILVA, rischiamo di tagliare una via di fuga a chi pone una speranza nel ritorno alla terra.
Tutto ciò non per nostra semplice riflessione, ma per un’acclarata esperienza pregressa altrui.
Premesso tutto ciò, pur non essendo, in via preliminare, contrari agli impianti eolici, chiediamo di desistere da questa ubicazione e in alternativa, per questi parchi eolici, venga trovata una zona marginale in cui l’impatto e il danno siano minori.
Ci meravigliamo che la Regione e le altre autorità costituite, sempre attente alla salvaguardia del patrimonio del nostro territorio, realizzando parchi per zone protette, finanziando il recupero dei muretti a secco, il recupero di Masserie, masserie didattiche, ricettività turistica, ripascimento delle dune costiere e altri nobili aiuti economici in tal guisa, attraverso il GAL ed altri enti, dopo aver messo fine agli impianti solari selvaggi, permettano lo scempio dei mega parchi eolici che impoveriranno il nostro territorio. Per il grande business esterno o i piccoli temporanei business nostrani e di pochi, vi sarà un danno protratto nel tempo per molti.
Siamo fiduciosi che nelle decisioni prevarranno il buon senso e le giuste scelte.
Per noi soci del Consorzio Produttori Vini di Manduria, il nostro presente, il nostro futuro, la nostra “VITA” è il PRIMITIVO».
Consorzio Produttori Vini S.c.A. di Manduria