Ma intanto spuntano altri tre parchi eolici che potrebbero nascere nella piana del Primitivo
Spuntano altri tre parchi eolici che potrebbero nascere nella piana del Primitivo, ma nei centri attigui a Manduria: 21 altre mega pale eoliche nel territorio di Avetrana, 24 in quello di Torricella e 23 in quello di Erchie, che, aggiunte alle 63 dei tre parchi che si vorrebbero attivare nella città messapica, portano il totale a 136 in pochi chilometri quadrati.
L’estremo lembo della provincia di Taranto e la parte alta del Salento brindisino, quindi, si trasformerebbero, se questi progetti ricevessero il “via libera” da parte dell’Ufficio regionale preposto alle Valutazioni di Impatto Ambientale dei progetti, in un immenso parco eolico, sfregiando i terreni oggi utilizzati per la coltivazione di un prodotto d’eccellenza: il Primitivo.
E mentre la riunione della Commissione Ambiente della Provincia di Taranto è slittata a domani (giovedì), alle 13, in quanto oggi è previsto un primo summit in Regione (dovrebbero essere presenti anche i rappresentanti della Provincia), ieri mattina, nell’aula consiliare del Comune di Manduria, il commissario straordinario Aldo Lombardo ha nuovamente incontrato produttori, titolari di aziende agrituristiche e rappresentanti di associazioni. Alla riunione, una sorta di prosecuzione di quella di lunedì pomeriggio, hanno preso parte anche il dirigente dell’Ufficio Tecnico, l’ing. Pescatore, e un legale esperto in materia, l’avv. Relleva.
Nel corso della discussione sono stati indicati nuovi elementi giuridici sui quali impostare il parere negativo del Comune di Manduria. Uno di questi, ad esempio, è legato ad un articolo della legge che regola l’ammissibilità dei parchi eolici, secondo il quale la distanza del centro abitato deve essere di 50 volte superiore all’altezza della pala, ovvero 5 chilometri. Per alcune di queste pale, la distanza è inferiore.
Si è anche discusso nuovamente sull’impatto delle pale, la cui torre, da sola, occupa una superficie di 12 metri di altezza e di altrettanti di base. Poi bisogna aggiungere lo spazio che sottrarrebbe ai vigneti l’enorme gru che serve per montare le pale e le ampie strade (alcune da allargare, altre da creare ex novo), che dovranno consentire il transito dei mezzi speciali.
L’ing. Pescatore si è impegnato a elaborare un documento di osservazioni critiche entro e non oltre venerdì. Quando la stesura sarà stata completata, dovrebbe esservi un nuovo incontro con i produttori, le associazioni ambientaliste e i politici che sinora hanno dimostrato sensibilità al problema. Dopo quest’ultimo confronto, il documento sarà inviato alla Regione.