Ecco il documento firmato da Gregorio Attanasio
«1.La scelta dei siti interessati dagli insediamenti eolici trascendono completamente da una attenta e consapevole ricognizione degli aspetti socioeconomici e delle tendenze in atto, in termini di potenzialità e prospettive di sviluppo del territorio rurale, così come sancito da Leggi e Regolamenti per la realizzazione di impianti eolici nella Regione Puglia;
2. L'impatto di 63 pale eoliche di 100 mt di altezza andrebbe a stravolgere tipici paesaggi tra i più incantevoli ed integri del nostro territorio caratterizzato da innumerevoli siti di pregio architettonico quali le “masserie”, che tra le tante decine si segnalano: “Chianca”, “Scapulata”, “Eredità” “Ripizzata”, “Ruggiano”, “Ruggianieddu”, ”Lella”, “Reni”, “Saette”, “Monache”, “Paduli”, “Potenti”, “Paramonti”, “Cinfarosa”, “Corticauri”, “Castelli”, “Campanella”, “Surani Grande”, “Surani Piccola”, “Serpente”, “Maserinò”, “Marcantuddo”, “300 tomoli”, “Casine Selvaggi”, “Piacentini”, “Vento” e altre ancora nella sola zona est di Manduria oggetto di osservazioni;
3. 8000 ettari specializzati nella produzione olivicola e vitivinicola di qualità con la produzione dell’olio extravergine di oliva DOP “Terra d’Otranto” da oliveti secolari protetti da Legge Regionale e vini DOC/DOP e DOCG Primitivo di Manduria;
4. Manduria con la sua DOCG “Primitivo di Manduria” risulta essere la prima DOCG di Puglia ed il territorio “oggetto di interesse eolico” è il cuore di questa denominazione, che attraverso il vino, quale strumento e veicolo di promozione del territorio, sta portando avanti con successo un progetto di salvaguardia e valorizzazione in termini di pregio ambientale, paesaggistico, storico architettonico;
5. Sono state avviate, con finanziamenti “PSR Puglia 2007-2013” strutture agrituristiche e recettive diventate riferimento turistico e volano economico integrativo dell’agricoltura di questa zona pugliese;
I tre parchi eolici (Messapia energia srl- Manduria Green srl- Monte srl):
6. Insistono su un ampio ambito territoriale che ricomprende, tra l’altro, aree ad alta valenza storico-archeologica e naturalistica. Fra queste, “Monte Maliano” sede di insediamento neolitico databile all’VIII-VII sec. a.C., ed il pianoro de “li Castelli” segnato da continuità di rinvenimenti dall’epoca neolitica sino alla tarda età medioevale, sede di insediamento fortificato con ampia necropoli di epoca messapica, oggetto di campagne di studio a cura dell’Università agli Studi di Firenze;
7. Attraversano sezionando, una fitta trama costituita da muri a secco, imponenti “specchie”, colonne votive e storici tracciati di antiche vie di transumanza, una memoria storica sopravvissuta alla modernità tecnologica, inserite dalla normativa Nazionale tra i beni sotto "Tutela delle cose d'interesse Artistico o Storico" ai sensi della legge 1089 del 1/06/1939 e oggetto, con Normativa Regionale L. 23/03, dell’istituendo “Parco dei Tratturi della Puglia”. Nel caso di specie, si pone l’attenzione sul tratto terminale del “Regio Tratturello Martinese” oggetto di pianificazione per salvaguardia e tutela, con annesse opere infrastrutturali (Carrarecce, acquaroni, edicole votive e cappelle, ….) sapienti valori di una società agro-pastorale di remota memoria, meritevole di ogni attenzione e tutela conservativa;
8. Impattano fortemente, con siti della pietà popolare e religiosa, quale l’area cimiteriale tardo ottocentesca “della Pigna” che, sebbene versi in stato di abbandono e degrado, se ne sostiene il recupero quale monumento della memoria storica di una comunità e della sua religiosità;
9. Attraversano, altresì, due vaste aree ricoperte da macchia mediterranea, già interessate da tutela ex L.353/2000 (L. Quadro in materia prevenzione e lotta agli incendi) ed intervallate da pregevoli uliveti secolari. Su queste aree denominate “Serpenti” e “Potenti” si ritrovano i resti di due grandi boschi di lecci, presenti sino al dopoguerra, che si sono degradati a gariga o macchia mediterranea a seguito dei numerosi incendi che quasi annualmente interessano queste zone e in alcuni ampi tratti, questa macchia, si sta evolvendo nella lecceta originaria (climax), intricata e fitta boscaglia con cespugli di lecci e corbezzoli alti oltre 3-4 metri. All'interno si rinvengono esemplari di erica arborea, rarissimi nel nostro territorio. Nelle aree meno fitte sono state segnalati, da un rinomato botanico salentino, esemplari di querce semidecidue della specie di quercus virgiliana e quercus amplyfolia. L'eccezionalità di tale scoperta deriva dal fatto che questi esemplari sono unici nel nostro territorio, in quanto in agro di Manduria e zone limitrofe si ritrovano solo querce sempreverdi come i lecci. All'interno della macchia e della gariga si trovano facilmente vari esemplari di orchidee. Inoltre in tutto il restante territorio è composto da lembi di macchia e uliveti in cui è facile imbattersi in siti archeologici o antiche cisterne.
10. E' evidente che un simile complesso infrastrutturale, oltre che disturbare dal punto di vista paesaggistico, costituisce un impatto devastante di disturbo all’avifauna che, nei suddetti luoghi trova uno degli ultimi paradisi-rifugio del nostro territorio, oltre che, per consumo di suolo agricolo, sottratto alla sua più nobile qualità di produttore di reddito per mezzo delle riconosciute DOP, DOC e DOCG attribuite ai frutti derivati da queste “terre”, e per le inevitabili conseguenze di carattere idrogeologico derivanti dalla sostenuta opera di impermeabilizzazione.
Quindi, alla luce di quanto esposto, questo territorio, meritevole di ogni tutela che non sia l’oltraggio ad opera di alti totem identitari di una tecnologia irrispettosa di ogni espressione culturale (sociale ed economica) storicamente consolidata, ritiene i progetti in oggetto assolutamente inaccoglibili in quanto determinerebbero notevoli e irreparabili danni al territorio e alla sua comunità locale conseguente l’impatto ambientale negativo sul paesaggio, sulla fauna e flora presente,
PERTANTO,
si richiede a codesto Assessorato, una più approfondita analisi che non può non scaturire da una necessaria assoggettabilità al V.I.A., che sappia far emergere in modo chiaro tutte le criticità testé evidenziate».
Per il Circolo Legambiente
Gregorio Attanasio