«I tre parchi eolici che si vorrebbero costruire a Manduria? Sono progetti sovradimensionati, la Regione intervenga per tutelare l’ambiente e il paesaggio. Lo sviluppo dell’eolico in Puglia passa per una attenta integrazione nel territorio»
In attesa del responso dell’Ufficio regionale preposto alla Valutazione dell’Impatto Ambientale (proprio ieri l’assessore regionale Nicastro è stato abbastanza chiaro sulle linee guida della Regione), scende in campo anche il presidente regionale di Legambiente, Francesco Tarantini, che lancia un messaggio chiaro sui progetti di centrali eoliche industriali da ubicare nel Comune di Manduria.
«I progetti sono assolutamente sovradimensionati rispetto ai caratteri ambientali e paesaggistici del territorio su cui andrebbero a ricadere» dichiara Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia. «Sebbene Legambiente sia da sempre favorevole alle energie rinnovabili, valida alternativa al carbon fossile, non è ammissibile che si cambino i connotati di un ecosistema attraverso l’installazione di centinaia di torri eoliche».
È netta la posizione di Legambiente Puglia, che considera discutibili le istanze avanzate dalle società Manduria Green, Messapia Energia e Monte, in virtù dell’impatto ambientale negativo che il loro progetto potrebbe avere se fosse approvato in toto.
Secondo l’associazione ambientalista sarebbe molto più saggio aspettare il parere della Commissione V.I.A. al fine di mettere in luce le eventuali problematiche e i potenziali effetti negativi che ne deriverebbero, favorendo, al contempo, una più ampia trasparenza nei confronti di tutti i soggetti interessati, a partire dai cittadini.
Legambiente dunque esprime la sua perplessità rispetto a progetti sovradimensionati e pensati esclusivamente per ragioni economiche che determinano un effetto ‘selva’ in alcune zone della Puglia e auspica l’adozione di adeguati strumenti di pianificazione che diano gli indirizzi per una corretta ubicazione di insediamenti che richiedono l’occupazione e la metamorfosi di ampie zone di territorio.
«In questo momento è prioritario considerare il progetto nella sua dimensione totale. L’impatto dovrebbe essere valutato cumulando le interferenze con ulteriori progetti presentati nei medesimi agri di Manduria. Auspichiamo un ruolo della Regione Puglia nell’iter autorizzativo di questi impianti» conclude il presidente regionale di Legambiente, Francesco Tarantini, «affinché attraverso le linee guida fermi un possibile far west».