L’intervento di Legambiente
Il Comune di Manduria avrebbe perso un finanziamento di oltre 45.000 euro finalizzato al rimboschimento del cosiddetto “canalone della Marina”, un sito ubicato a poca distanza dalla litoranea, nei pressi dell’area in cui si svolge il mercato settimanale estivo.
A renderlo noto, in una nota che reca la firma di Fulvio Perrone, è il circolo di Manduria di Legambiente. Il finanziamento in questione era previsto dal Piano per lo Sviluppo Regionale e, in particolare, per la Misura avente per oggetto interventi finalizzati al “Primo imboschimento di superfici non agricole - Bosco periurbano”.
Legambiente fa presente che “il Comune di Manduria aveva presentato un progetto per il rimboschimento del cosiddetto “canalone della Marina”, sito in zona “Jazzu della Marina”, che, a fine 2010, era stato ammesso al finanziamento per sostenere le spese
per tale attività e che nello specifico erano 45.131,52 euro.
In un bollettino regionale del 2010, infatti, erano stati riconosciuti dei finanziamenti in tal senso a tre Comuni pugliesi e ad una società. I Comuni, oltre Manduria, sono Altamura e Nociglia, mentre la società in questione è la Ala Fantini. A Manduria erano stati riconosciuti 45.131 euro rispetto ai 46.987 euro di spesa ammessa. Ad Altamura erano stati riconosciuti 56.754 euro (su 59.298 di spesa ammessa), a Nociglia 13.044 euro (su 14.930 di spesa ammessa) e, infine, alla società Ala Fantini 241.942 euro (su 302.428 euro di spesa ammessa).
Il rimboschimento consisteva nella piantumazione di alberi di leccio e roverella, oltre che di varie essenze mediterranee come il corbezzolo, mirto ecc.
Sempre secondo Legambiente, dopo varie richieste di proroga da parte anche dell’Amministrazione Comunale, puntualmente concesse dalla Regione, sembra che il Comune di Manduria abbia fatto decorrere il termine ultimo per l’inizio dei lavori, perdendo così definitivamente i 45.131,52 euro. Si sarebbe così vanificato un finanziamento che avrebbe riguardato un’area che, proprio la scorsa estate, è stata interessata da un violento incendio.
«Non si comprendono le motivazioni di quanto accaduto che, oltre a comportare un danno consistente nella perdita del finanziamento a fondo perduto, avrà risvolti negativi dal punto di vista ambientale e di appeal di tale zona, che si sarebbe potuta così riqualificare» si legge nella nota di Legambiente. «Va infine sottolineato come la realizzazione di tale progetto avrebbe anche potuto offrire opportunità di lavoro per le aziende e gli operai che avrebbero potuto lavorare nella messa a dimora degli alberi.
Pertanto chiediamo che vengano spiegate e chiarite alla cittadinanza le motivazioni di quanto accaduto».