Una situazione assurda: l’Aqp ha bloccato l’erogazione dell’acqua per undici giorni
Per undici giorni senza acqua potabile. E’ la sorte infausta toccata a 50 famiglie assegnatarie di altrettanti alloggi delle tre palazzine popolari dello IACP di via per San Pietro in Bevagna. Il distacco della fornitura è stato deciso dall’Acquedotto Pugliese perché creditore di circa 170.000 euro complessive per il consumo degli ultimi trent’anni. Consumo che non è mai stato possibile quantificare con precisione per ogni famiglia, in quanto, per responsabilità non certamente ascrivibili agli assegnatari in quanto, per queste tre palazzine, sin dagli anni ’80, esiste un unico contatore generale…
Una situazione paradossale, momentaneamente risolta grazie alla sensibilità del commissario straordinario del Comune di Manduria, Aldo Lombardo, il quale, considerando i rischi igienico-sanitari derivanti dalla mancanza di acqua potabile per ben 50 famiglie, ha emesso un’ordinanza attraverso la quale ha chiesto e ottenuto all’AQP di ripristinare il servizio.
Di questa situazione si è discusso nel corso di un incontro che ha avuto luogo giovedì sera a palazzo di Città, al quale hanno partecipato lo stesso commissario Lombardo, il rappresentante del comitato degli assegnatari Salvatore Fanuli e due tecnici dell’Aqp. Pur invitato, non si è invece presentato l’Istituto Autonomo Case Popolari.
«Abbiamo rinnovato al commissario straordinario Lombardo la richiesta per un nuovo vertice, con la speranza che, la prossima volta, sia presente anche lo IACP» afferma Salvatore Fanuli. «In queste case, inizialmente, non si stabilirono alcuni assegnatari. Gli appartamenti vuoti sono stati occupati a più riprese e solo negli ultimi anni sono avvenute tutte le assegnazioni. Senza contatori parziali e con una situazione di estrema confusione, come si può richiedere una somma così ingente? Tempo fa fu pagata, peraltro, una maxi bolletta di 35.000 euro e, recentemente, un’altra di 3.651 euro per il consumo da luglio ad oggi. Non solo. Vi sono delle perdite enormi di acqua nei tronchi che, dall’unico contatore esistente, portano alle tre palazzine. Deve essere lo IACP a farsene carico».
Senza contatori parziali, sarà impossibile determinare i consumi delle singole famiglie.
«Noi abbiamo proposto l’attivazione immediata dei contatori parziali, riparando però tutte le perdite che esistono. Bisognerebbe poi conteggiare il consumo medio di ogni famiglia per i prossimi sei mesi, rideterminando quello storico esclusivamente per il periodo in cui le famiglie sono state presenti negli alloggi».