Il resoconto del dibattito promosso dal movimento Cinque Stelle
«Vi è la necessità di rivedere tutta la normativa vigente affinché siano regolamentati in modo più stringente le richieste di impianto dei parchi eolici».
E’ quanto ribadito nel corso di un incontro pubblico promosso, nei giorni scorsi, dal movimento “Cinque stelle” di Manduria sul rischio che le terre del Primitivo doc possano essere invase da mega torri eoliche.
In attesa del pronunciamento dell’Ufficio regionale preposto alla Valutazione dell’Impatto Ambientale, il M5S ha voluto avviare un’analisi sulle norme elaborate negli scorsi anni, sia nazionali che regionali, che “hanno di fatto portato a considerare tutto il territorio pugliese come terreno di conquista da parte delle lobby multinazionali ed occulte legate al mondo pseudo ambientalista e che, in questi giorni, minacciano in particolare modo Manduria”.
Al dibattito sono intervenuti il delegato per Puglia della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti Gaetano Morella; l’energy manager Antonio De Giorgi; il rappresentante del forum ambiente e salute del Salento Oreste Caroppo; l’espero sul minieolico Luigi Palombella.
Tantissimi gli spunti di riflessione, le informazioni ed i problemi messi in evidenza nel corso della serata: i rischi di deturpazione e sfruttamento selvaggio per tutta la Regione Puglia ed in particolare modo per la nostra zona; i danni economici per gli imprenditori agricoli e del turismo; le falsità legate al tema delle energie rinnovabili che, in Puglia, non sostituiscono l’energia da fonti fossili ma si affiancano a questa (la nostra regione produce più energia di quanta ne consumi); la necessità di ridiscutere di pianificazione condivisa e partecipata dai cittadini per preservare la vocazione agricola, turistica e culturale delle nostre terre; il pericolo di infiltrazioni mafiose nel business delle energie rinnovabili.
L’incontro pubblico rientra nel più ampio progetto del movimento “Cinque Stelle” di “creazione di opportunità per favorire la partecipazione dei cittadini, renderli più informati sui fatti che li riguardano da vicino, coinvolti nelle decisioni dell’Amministrazione, dotati del potere che deriva dall’informazione e dalla consapevolezza e, soprattutto, interessati al destino della propria terra. Ed è su questa strada che proseguirà l’impegno futuro.”.