Riguarda l’indicazione della chiusura del ciclo dei rifiuti
Una imprecisione in una determinazione della Regione Puglia in materia di smaltimento dei rifiuti solidi urbani potrebbe costare ai cittadini dei comuni del versante orientale della provincia circa 500.000 euro.
A far notare la discrepanza in uno stesso atto della Regione Puglia, nello specifico la chiusura del ciclo dei rifiuti nell’ex ambito ottimale Ato Ta 3, sono gli Amici di Beppe Grillo di Taranto e il circolo Manduria a 5 Stelle.
«Ogni anno la Regione Puglia effettua una validazione delle percentuali di raccolta differenziata dei Comuni per la determinazione del tributo speciale per lo smaltimento in discarica dei rifiuti indifferenziati, e quindi assegna a ciascun comune delle (ormai ex) ATO pugliesi l’aliquota corrispettiva del tributo» fanno notare i due sodalizi. «Attualmente il tributo parte da una quota massima di 15 euro a tonnellata smaltita per ciascun comune.
Non tutti i comuni devono pagare la stessa “ecotassa”. Infatti, al fine di favorire la minore produzione di rifiuti e il recupero degli stessi, l’ammontare del tributo speciale per il deposito in discarica di ogni tonnellata di rifiuti solidi urbani è determinato sulla base di criteri di premialità che si basano sulle alte percentuali di raccolta differenziata e la chiusura del ciclo di trattamento dei rifiuti indifferenziati».
Per quel che riguarda la provincia di Taranto, la percentuale di raccolta differenziata è molto bassa.
«L’unico criterio di “premialità” rispettato, che riduce il tributo a 7,5 euro a tonnellata, è la cosi detta “chiusura del ciclo dei rifiuti indifferenziati”, in quanto la nostra provincia ha discariche e inceneritori che chiuderebbero l’enorme ciclo dei rifiuti indifferenziati. Nel 2012 evidentemente non è andata così, almeno per l’ex Ato TA3 e almeno leggendo una recente determinazione regionale. Infatti vi è un passaggio non chiaro, in quanto prima si afferma che l’ATO TA3 non ha provveduto alla chiusura del ciclo e poi, in una tabella riassuntiva, viene invece affermato il contrario e cioè che il ciclo dei rifiuti indifferenziati si chiude.
Differenza non da poco in quanto qualora fosse riconosciuta la “chiusura del ciclo” il costo del tributo sarebbe 7,5 euro a tonnellata smaltita (cioè la metà). Questo si tradurrebbe in una cospicua diminuzione di contributo da sborsare per i Comuni (e quindi per i cittadini che pagano il servizio) in un Ato che fino al 2010, portava a smaltimento circa 76.000 tonnellate all’anno di rifiuti.
Un eventuale “refuso” riconosciuto potrebbe far risparmiare i cittadini della provincia orientale del tarantino oltre 500.000 euro sulla tariffa dei rifiuti».