Possibile che nessuno abbia programmato per tempo gli interventi al “Dimitri”?
Due sole strutture sportive pubbliche per una città di oltre 30.000 abitanti, entrambe indisponibili.
E’ la desolante realtà di Manduria, che, dopo essere stata costretta a rinunciare al campetto di calcio di via per Francavilla Fontana ormai da quasi tre anni (lavori spesso interrotti in un cantiere che rischia di diventare eterno), da giovedì si ritrova anche con il comunale “Dimitri” che non può essere utilizzato né per gli allenamenti, né per gli incontri ufficiali.
Negli ultimi giorni, il Comune si è accorto che gli impianti elettrici degli spogliatoi non rispetterebbero le norme sulla sicurezza e, pertanto, ha formalmente vietato l’accesso a chiunque. Con buona … pace di una società di calcio che ha sta compiendo non pochi sacrifici economici per cercare di centrare la permanenza nel torneo di Eccellenza e che da oggi, oltre a essere costretta a continuare ad allenarsi altrove per evitare di danneggiare il manto erboso (i dirigenti pagavano 400 euro al mese per far allenare i calciatori in altri centri limitrofi e, gli stessi, dovevano poi raggiungere il “Dimitri” per poter usufruire delle docce…), deve cercare ospitalità in altre strutture anche per le gare ufficiali (oggi si gioca a San Pancrazio Salentino). Arrecando un danno non indifferente anche ai tifosi che avevano scelto di abbonarsi contando sul fatto che le partite interne si sarebbero disputate al “Dimitri”.
Comprendiamo che, con il trascorrere degli anni e con l’emanazione di nuove leggi che rendono più severi, giustamente, i parametri per garantire la sicurezza degli impianti elettrici, periodicamente si è costretti ad intervenire per adeguare l’esistente. Ciò che è difficilmente comprensibile è l’assenza di una programmazione comunale che preveda interventi periodici di manutenzione in tutti gli impianti pubblici, strutture sportive comprese.
Non è mai accaduto, ad esempio, che una scuola, non solo di Manduria, sia stata chiusa perché gli impianti elettrici o termini non erano più a norma. Il Comune, indipendentemente da quelle che possono essere state le Amministrazioni che si sono succedute, ha periodicamente elaborato progetti per adeguare impianti e infissi alle nuove leggi.
Dobbiamo dedurre che lo sport, unanimemente ritenuto come uno degli strumenti per prevenire devianze giovanili, non è probabilmente nelle grazie di chi poteva muoversi per tempo, evitando che una squadra, nel bel mezzo della stagione, si ritrovi sfrattata senza tanti complimenti…
Anche perché Manduria ha una seconda e ultima struttura sportiva pubblica, che è il campo di via per Francavilla. Anche questa è inutilizzabile a causa di un cantiere aperto anni fa e mai più chiuso. I risultati? Una società giovanile ha chiuso i battenti. Un’altra, la Mexapia, ha cambiato denominazione e si è trasferita a Sava. Una terza, lo Sporting Manduria, è stata costretta a fondersi con il Maruggio, andando via da questa città. Una quarta, l’Atletico Manduria, ha conservato la denominazione, ma è costretta a giocare le gare interne in altre cittadine del circondario…